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NUMERO 10 - 18/05/2011

 Il dialogo strutturato e la partecipazione degli enti oocali alla partecipazione delle politiche europee: un nuovo strumento di armonizzazione 'indiretta'?

Come è noto, nell’ambito delle istituzioni UE gli enti territoriali di primo e secondo livello si esprimono normalmente mediante la partecipazione al Comitato delle regioni. Per valorizzare ulteriormente il loro contributo nel processo di elaborazione delle politiche comunitarie, la Commissione (in particolare, durante la presidenza di Romano Prodi) ha promosso l’individuazione di nuovi meccanismi, idonei a garantire loro la possibilità di interagire costruttivamente nella fase dell’individuazione delle priorità da perseguire nel periodo medio-breve e della determinazione delle misure in concreto adottabili a livello normativo. Lo strumento più rilevante e incisivo predisposto consiste nel cosiddetto “dialogo strutturato”. Di questo tema si sono occupate la Comunicazione delle Commissione del 19 dicembre 2003 e la riunione dell’Ufficio di Presidenza del Comitato delle regioni, svoltasi il 19 marzo 2004. Il dialogo strutturato consiste, in sostanza, in una serie di incontri fra i componenti della Commissione e le associazioni europee e nazionali delle amministrazioni regionali e locali operanti sul territorio degli Stati membri dell’Unione. Le modalità di svolgimento constano di due distinte tipologie. Il dialogo strutturato generale si tiene normalmente con cadenza annuale e vi partecipano il presidente della Commissione o un suo delegato; è incentrato su tematiche di interesse generale e concerne la determinazione delle politiche che saranno perseguite nel corso dell’annualità successiva. Il dialogo strutturato tematico riguarda, invece, singole politiche e si svolge con la presenza del commissario di volta in volta competente per materia.



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