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di Sergio Foà
La qualità del servizio sanitario può giustificare quote di formazione medica universitaria riservate a residenti: test di proporzionalità e ragioni imperative di interesse generale
Una recente pronuncia della Grande Camera della Corte di giustizia affronta il delicato tema dell’accesso programmato ai corsi universitari e della determinazione dei serventi criteri selettivi. La sentenza è occasionata da un rinvio pregiudiziale della Cour constitutionnelle del Belgio in ordine alla compatibilità con i principi comunitari (libertà di soggiorno; libera prestazione dei servizi; divieto di discriminazione) della legislazione della Comunità autonoma francese intesa a regolare l’accesso agli studi superiori in area medica mediante previsione di quote differenziate in ragione del requisito della residenza.
Le cause principali erano state radicate da studenti di nazionalità francese che avevano presentato domanda di iscrizione in un istituto di istruzione superiore della Comunità francese del Belgio, al fine di poter ivi seguire uno dei corsi indicati nel decreto sull’accesso programmato... (segue)