
Il principio di effettività della tutela giurisdizionale rinviene il proprio fondamento in ambito nazionale negli artt. 24, 103, 113 Cost. e nell’art. 1 C.p.a. nonché in ambito sovranazionale negli artt. 19 TUE, 263 TFUE e 6 CEDU. Tale principio impone all’ordinamento giuridico italiano di approntare un bagaglio di tutele processuali idonee ad assicurare una protezione pienamente satisfattiva alle situazioni soggettive, nazionali ed europee, lese da atti dei pubblici poteri. In tale prospettiva il fil rouge che unisce gli atti politici, gli atti di alta amministrazione e le leggi-provvedimento va ricercato nel particolare rapporto con il diritto di difesa dei destinatari e con gli strumenti processuali da questi azionabili; un rapporto di strisciante insofferenza al sindacato giurisdizionale che si manifesta talora in forme di immunità alla giurisdizione, talaltra nella sottoposizione a controlli giudiziari mitigati o dai caratteri peculiari. In un simile scenario elevato è il rischio che i soggetti incisi dagli atti del pubblico potere patiscano un deficit di tutela, attesa l’istituzione da parte dell’ordinamento italiano di una serie di rimedi processuali inidonei ad assicurare un satisfattivo livello di protezione alle situazioni soggettive individuali. Del resto, un riconoscimento meramente formale del principio di effettività della tutela, non corredato cioè da concreti ed efficaci rimedi, difficilmente sarà in grado di ripristinare la legalità violata attraverso adeguate forme di sindacato giurisdizionale. Gli atti politici, gli atti di alta amministrazione e le leggi-provvedimento sono uniti dalla attitudine a conformare in senso peculiare il diritto di difesa dei destinatari, riscrivendo, sovente in senso deteriore, gli ambiti di tutela delle sfere soggettive individuali a fronte di esigenze di pubblico interesse. Le principali criticità dell’indagine discendono dalla necessità di bilanciare l’autonomo esercizio delle pubbliche funzioni con l’effettività della tutela dei destinatari, coniugando il momento della autorità con il momento della libertà. Ciò determina inevitabilmente un elevato e mutevole grado di tensione applicativa dei sopra citati atti con il diritto di difesa dei soggetti incisi nonché con i rimedi esperibili che saranno esaminati in una prospettiva tanto de iure condito quanto de iure condendo... (segue)
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