Alcuni recenti interventi giurisprudenziali hanno riacceso l’attenzione sul tema del contributo unificato nel processo amministrativo e, segnatamente, sulla normativa che prevede l’esazione di contributi unificati multipli nel contesto di un medesimo giudizio. I profili di interesse rispetto alla problematica del contributo unificato non sono limitati al solo diritto processuale, essendo quest’ultima una particolare articolazione della più ampia tematica dell’accesso alla giustizia. Il lavoro analizza la questione dei limiti all’applicabilità del contributo unificato ai motivi aggiunti alla luce dei criteri ermeneutici elaborati dalla Corte di giustizia europea del 6 ottobre 2015 (in particolare di quello del «considerevole ampliamento dell’oggetto della controversia già pendente») e della giurisprudenza successiva alla menzionata pronuncia. Riflettere su tale questione comporta inevitabilmente la necessità di affrontare i temi cruciali dell’oggetto del processo e del rapporto fra petitum e causa petendi. Il lavoro si inserisce a pieno titolo nel dibattito sulla problematica dell’incertezza 0delle regole nel diritto amministrativo. Nell’ambito di tematiche così vaste e complesse, le pagine che seguono si prefiggono principalmente l’obiettivo di individuare possibili ipotesi di esenzione dal contributo unificato in caso di proposizione di motivi aggiunti «impropri», facendo applicazione dei principi enunciati dal giudice europeo... (segue)
Contratti pubblici e principio del risultato. Profili sostanziali e processuali
Giuliano Taglianetti (12/06/2024)