La promozione dell’energia rinnovabile costituisce uno dei diciassette obiettivi dell’Agenda sullo sviluppo sostenibile 2030 dell’ONU sottoscritta il 25 settembre 2015 (Trasforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development). L’obiettivo numero sette consiste, in particolare, nella promozione degli investimenti nelle infrastrutture energetiche per consentire la crescita dell’utilizzo dell’energia pulita. A tal fine può essere essenziale favorire l’iniziativa dei soggetti privati proponenti i progetti che investono nel settore energetico. In effetti, anche se la promozione dell’energia pulita è un obiettivo pubblico, sono i privati a proporre i progetti da realizzare con propri investimenti economici significativi soprattutto per la realizzazione di impianti di notevoli dimensioni. Partendo da questa considerazione, il presente lavoro è volto, dunque, a valutare se i soggetti direttamente e significativamente coinvolti nella realizzazione di progetti per le energie rinnovabili abbiano un effettivo ruolo nell’ambito dell’adozione della decisione che possa promuovere la sostenibilità ambientale. Del resto, nel settore delle energie rinnovabili può essere determinante instaurare un dialogo tra proponenti privati e decisore pubblico per trovare una mediazione tra gli interessi delle parti e consentire una promozione nella realizzazione dei progetti. In particolare, l’intervento dei soggetti interessati potrebbe consentire – in applicazione dei principi del due processof law – una collaborazione nell’ambito dell’adozione del provvedimento di autorizzazione e un confronto con il decisore pubblico. L’intervento dei privati dovrebbe, dunque, essere volto non tanto ad effettuare un controllo sulla decisione assunta ma a contribuire alla sua adozione. In altri termini, il proponente dovrebbe poter contribuire all’adozione di una decisione che soddisfi sia gli interessi pubblici sia gli interessi privati e, dunque, sia qualitativamente migliore. In tale prospettiva, i soggetti direttamente coinvolti nella realizzazione di impianti di energia rinnovabile dovrebbero, dunque, avere un ruolo collaborativo nell’ambito del processo decisionale. Il coinvolgimento dei soggetti dovrebbe essere effettivo e non solo “di facciata” e, dunque, limitato al mero intervento senza possibilità di incidere nelle decisioni pubbliche. L’intervento meramente formale potrebbe, al contrario costituire un ostacolo invece che uno strumento per la promozione dello sviluppo sostenibile costituendo un aggravio dei procedimenti che non incentiva, però, l’intervento dei privati nel settore energetico. In particolare, i proponenti dei progetti potrebbero, in effetti, decidere di non investire nelle energie rinnovabili per evitare il rischio che la decisione adottata dall’Amministrazione non sia pienamente accettata. Il ruolo del privato può essere, allora, inteso come forma di contraddittorio con la pubblica amministrazione per l’adozione di una decisione condivisa. Verranno, allora, considerati gli strumenti a disposizione dei privati per collaborare all’adozione della decisione relativa alla realizzazione dei progetti per le energie rinnovabili analizzando principalmente quelli di grandi dimensioni e tenendo conto del quadro normativo multilivello che caratterizza il settore energetico… (segue)
Sicurezza urbana e inclusione di genere
Chiara Mari (12/06/2024)