Abstract [It]: L’inquadramento del regionalismo italiano e delle sue peculiarità nella prospettiva comparatistica favorisce un’indagine inedita sul tema a fronte, in particolare, di un dibattito che, invece, è rimasto per troppo tempo limitato nei confini nazionali. Tale vulnus ha ritardato non poco la possibilità di potersi seriamente avvantaggiare – nel senso di arricchire – di un confronto più ampio sul regionalismo italiano in funzione del suo definitivo assestamento: in primo luogo, ha impedito di far propri gli spunti (from abroad) da altri Paesi al superamento degli ostacoli ad un suo effettivo funzionamento (in specie, in termini di ‘buon governo’). Urge, in definitiva, un’analisi nel prisma del comparative regionalism. Aggiornati percorsi di indagine scientifica incentrati sul principio costituzionale del pluralismo - e avallati da recenti esperienze italiane di sperimentazioni di differenziazioni asimmetriche - risultano decisivi sia per l’oggettiva verifica del funzionamento dell’architettura istituzionale italiana regionalistica – finanche repubblicana sia, in particolare, per la valorizzazione delle potenzialità dell’esperienza regionalista italiana. A vent’anni dalla riforma del Titolo V, il percorso proposto può contribuire (for abroad) ad un nuovo modo di intendere il regionalismo. Il che ha a che fare con la realizzazione di un processo culturale di “qualità istituzionale” operante, ora più che mai, in senso globale.
Title: Regionalism ‘Italian Style’ in the Prism of Comparative Regionalism. A look from (and to) the outside
Abstract [En]: The framing of Italian regionalism and its peculiarities in a comparative perspective favors an unprecedented examination of the issue particularly in front of a debate that has remained limited within national borders for too long. This vulnus has dramatically delayed the possibility of being able to seriously take advantage – in the sense of enriching – of a broader discussion on Italian regionalism in relation to its definitive settlement: in the first place, it has prevented the adoption of foreign ideas (from abroad) to overcome obstacles to its effective functioning (in particular, in terms of ‘good governance’). Ultimately, an analysis in the prism of comparative regionalism is urgent. The updated scientific investigation paths focused on the constitutional principle of pluralism – and endorsed by recent Italian experiences of asymmetrical differentiation experiments – are decisive both for the objective verification of the functioning of the regional – also republican – Italian institutional architecture and, specifically, for the enhancement of the potential of the Italian regionalist experience. Twenty years after the constitutional reform of Title V, the suggested course can more largely contribute (for abroad) to a new worldwide way of understanding regionalism. That has to do with the fulfillment of a cultural process of “institutional quality” operating, now more than ever, in a global sense.
Parole chiave: regionalismo comparato, federalismo, autonomia, pluralismo, qualità istituzionale
Keywords: Comparative Regionalism, federalism, self-government, pluralism, institutional quality
Sommario: 1. “Views from abroad”: a proposito di metodo e di comparazione. 1.1. Tradizioni, regionalismo, efficienza. 2. “Views for abroad”: a vent’anni dalla riforma del Titolo V, un nuovo modo di intendere il regionalismo? Alcune direttrici. 3. L’autonomia italiana contemporanea alla prova dei fatti (dunque, della responsabilità: del cittadino, in primis). 3.1. Pluralismo: sollecitazioni di comparazione diacronica. 3.2. Sperimentazioni di differenziazioni asimmetriche. 3.3. L’anima federalista: strategie di “qualità istituzionale”. 4. Una nuova era per il regionalismo italiano? 4.1. Una nuova coscienza giuridica.
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