Chi ha vinto le elezioni europee? Questa è la domanda più importante da cui partire e a cui non è semplice dare una risposta immediata. Anzitutto non ha vinto più di tanto, almeno in termini comparativi, l’astensione, che alla fine è rimasta pressoché identica. Ha votato stavolta il 43,1 degli aventi diritto rispetto al 43 di cinque anni fa. Detto ciò, addentrandoci tra i voti validi e i seggi, dobbiamo partire dai risultati nazionali e soprattutto da quelli delle grandi democrazie, che danno il tono complessivo allo scrutinio, anche perché l’embrione importante di europeizzazione che è stata segnata dai candidati indicati alla Presidenza della Commissione per stavolta ha avuto un significato ancora limitato, sia nelle motivazioni di voto sia, a causa dei risultati, come vedremo tra breve, nelle conseguenze istituzionali. I vincitori sono indubbiamente quattro: due di protesta, l’Ukip di Farage e il Front National della Le Pen, e due di Governo, il Partito Democratico di Matteo Renzi e la Cdu-Csu di Angela Merkel (questi ultimi doppiamente vincitori in quanto leaders di partito e di Governo al tempo stesso)... (segue)
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