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NUMERO 8 - 17/04/2019

La sentenza Tercas in tema di aiuti di Stato: e` necessaria una rilevazione di dati concreti e univoci nelle operazioni sotto esame.

La sentenza del Tribunale UE del 19 marzo 2019 in tema di aiuti  di Stato è ormai per definizione la “Sentenza Tercas”, essendo balzata agli onori della cronaca. I fatti sono noti. Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi (“FITD”) è un consorzio di diritto privato tra banche riconosciuto (nel prosieguo della sua attività) dalla Banca d’Italia come uno dei sistemi di garanzia dei depositi bancari, con rimborsi entro la somma massima di € 100.000 per ciascun deposito (i c.d. depositi protetti) in caso di dissesto di una banca consorziata posta in liquidazione coatta amministrativa. Tale intervento è di tipo obbligatorio, in considerazione dello status di sistema di garanzia dei depositi e realizza un interesse pubblico. Inoltre il FITD può intervenire volontariamente a sostegno di una banca in crisi (intervento facoltativo), mediante altre operazioni quali aumenti di capitale e/o finanziamenti, nei casi in cui il sostegno risulta essere meno oneroso dell’ipotesi, anche solo prospettica, di rimborso depositi “protetti” in caso di successiva insolvenza. Tale ultimo tipo di intervento è avvenuto per Tercas, allorquando il FITD ha aderito all’ipotesi di accollare perdite della banca, così da consentire il ritorno in bonis mediante successivo aumento di capitale sottoscritto dalla Banca Popolare di Bari; in tal modo si evitava l’assoggettamento a liquidazione coatta amministrativa della Tercas e il conseguente più oneroso obbligo del FITD di rimborso ai clienti dei depositi “protetti”… (segue)



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