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NUMERO 22 - 18/11/2009

Ipotesi per un progetto a lungo termine

Il quadro della situazione italiana, negli ultimi mesi, è via via diventato sempre più sconcertante e desolante.  Si è letto che la camorra o altre organizzazioni criminali sono alla conquista dei partiti in questa o quella regione (e certo gli attuali fragili partiti non sono difficili da conquistare); e ancora si è parlato del fatto che qualche pentito di mafia accusa questo o quel politico; ovvero di stormi di “fannulloni” che rovinano la pubblica amministrazione. La politica ci ha messo del suo: dopo la bocciatura del “Lodo Alfano” da parte della Corte costituzionale, ancora in questi ultimissimi giorni una proposta piena di debolezze giuridiche sta infangando il tema nobile del “giusto processo”; e una provocatoria discussione sull’innalzamento a settantotto anni dell’andata in pensione di alcune categorie della sfera pubblica sta attraversando (e inquinando) molte scelte istituzionali. Prima dell’ultimissima accelerazione che ha coinvolto anche il governo nazionale, con i processi relativi al Presidente del Consiglio (fermati all’inizio della legislatura e ripartiti) e boatos su possibili altre iniziative giudiziarie, svariati Presidenti di Regione uscenti e molti possibili candidati sono stati al centro di inchieste giudiziarie ovvero sono apparsi ricattati o ricattabili: e, alla fine, le candidature alle prossime elezioni regionale del 2010 rischiano di essere decise non cercando di discutere e confrontare possibili progetti, bensì sempre più su un tavolo dove siede anche quel convitato di pietra che è la magistratura...


(segue)



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