Nelle celebrazioni sulla riunificazione tedesca i mesi tra il novembre 1989 e l’ottobre 1990 sono meno visitati delle due date agli estremi. La ragione è evidente per il sovraccarico simbolico dei passaggi: da un lato il crollo del muro (tuttavia preceduto da avvenimenti e casualità non trascurabili); dall’altro la formazione di uno Stato tedesco riunificato e democratico. Ma chi voglia oggi capire la Germania del ventennale deve penetrare nelle pieghe dello svolgimento degli avvenimenti, verificando il destino successivo dei protagonisti e i problemi ancora in sospeso dopo venti anni.
Pochi,ad esempio, ricordano oggi che nel marzo del 1990 si tennero le prime elezioni libere nella Germania orientale e che, in seguito alle stesse, nell’aprile successivo il Vorsitzender des Ministerrates Hans Modrow (SED), che aveva assunto la guida politica del Governo DDR a metà del novembre precedente, venne sostituito Lothar de Maizière(CDU) leader di una grosse Koalition tra CDU e SPD .In quel periodo vennero accelerati i tempi della riunificazione attraverso la contrattazione con le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale delle procedure necessarie (le trattative 4+2), la riforma economico monetaria condotta dalla Bundesbank e la formazione della Treuhandanstald per la gestione della proprietà statale tedesco - orientale. I problemi immensi della riconversione di un sistema basato sulla socializzazione dei mezzi di produzione in sistema capitalistico vincolato dallo Stato sociale vennero affrontati con grande coraggio e bisogna dare atto all’allora Cancelliere Helmut Kohl, che proprio il 3 aprile di quest’anno ha compiuto gli ottanta anni, di aver spinto in maniera decisa verso l’unificazione, superando remore esterne ed interne.
Il destino dei tre uomini politici or ora citati è stato differente, così come- ovviamente- il loro rilievo storico. Modrow è ancora oggi presidente onorario del PDS, la formazione erede della SED, ma ha dovuto subire processi e momenti difficili. De Maizière è sostanzialmente scomparso dalla vita pubblica per le rivelazioni sulla sua attività come collaboratore della Stasi e coltiva i rapporti d’amicizia con la Russia. Kohl, l’artefice dell’unità tedesca e il Cancelliere tedesco più longevo dopo Bismarck hanno, invece, dovuto lasciare la vita politica attiva nel 1999- dopo aver perduto le elezioni dell’anno precedente - per il suo coinvolgimento nello scandalo dei finanziamenti occulti alla CDU...
(segue)
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