Da qualche anno a questa parte il dibattito sull’indirizzo politico è tornato ad animarsi; ed è interessante chiedersi quale ne sia la ragione. Forse, questa sta nel fatto che – se ne abbia o no piena consapevolezza – l’indirizzo stesso è diffusamente avvertito come un “bene” di cui si ha un disperato bisogno, una sorta di obiettivo che va ad ogni costo centrato, senza però che si sappia come fare per raggiungerlo a pieno, ovverosia che – parafrasando Pirandello – si presenti a mo’ di un personaggio in cerca di autore. È singolare, ad ogni buon conto, la circostanza per cui gli studi che lo hanno ad oggetto oscillino tra due poli opposti e sideralmente distanti l’uno dall’altro: da quello che porta all’esito per cui la sua ricerca parrebbe dimostrarsi vana, inducendo ad un pessimismo senza speranza circa la possibilità di averne effettivo riscontro... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
Carlo Curti Gialdino (03/07/3019)
Il nuovo Whatever it takes. Il rapporto Draghi: ambizioni e difficoltà del futuro dell’Europa
Annamaria Poggi e Federica Fabrizzi (11/09/2024)
I legislatori regionali nella fase discendente. Introduzione alla ricerca
Massimo Cavino (30/08/2024)
Costituzionalismo africano e global judicial conversation
Matteo Nicolini e Emma Imparato (12/08/2024)
Un Presidente USA troppo anziano e fragile? L’invecchiamento tra stereotipi e politiche per i diritti delle persone anziane
Luisa Cassetti (07/08/2024)