
L’interazione fra esseri umani ha uno specifico e distinto valore dal punto di vista giuridico? Dallo ζῷον πoλιτικόν aristotelico, abbiamo sempre considerato le relazioni intersoggettive come il tratto implicito, ma qualificante della socialità umana e, dunque, del diritto. Ubi societas, ibi ius. Il dialogo, la relazione, il confronto e talora lo scontro fra umani sono sempre stati lo sfondo ed il presupposto fisiologico dei fenomeni giuridici e sociali, che si trattasse di un procedimento amministrativo, di una negoziazione, della stipula di un contratto, dell’irrogazione di una sanzione in via giudiziale. Per questo non ci siamo mai interrogati sul valore intrinseco dell’interazione umana e sulla necessità di farne oggetto di tutela giuridica. Lo sviluppo impetuoso ed esponenziale dell’intelligenza artificiale (“IA”) promette di cambiare le cose. Dinanzi alla possibilità ormai concreta e reale di decisioni amministrative ispirate da algoritmi, negoziazioni condotte senza dialogo tra esseri umani, licenziamenti assunti applicando sistemi automatizzati (l’esperienza del DOGE di Elon Musk sarà istruttiva), l’interazione umana, da sfondo incolore del diritto e dei diritti, pare poter emergere come bisogno autonomo, idoneo ad assumere uno specifico rilievo giuridico, tanto da potersi costituire addirittura come un diritto in senso proprio. L’intelligenza artificiale sta occupando spazi tradizionalmente riservati all’interazione umana. È questo, in effetti, il vero potenziale di business legato all’IA: ridurre i tempi e i costi del confronto intersoggettivo, sostituendo alla difficoltà e alla lentezza di una decisione o di una negoziazione ‘reale’ l’efficienza e la velocità fulminee di un algoritmo. Via via che la sostituzione dell’inumano all’umano si estende ad ambiti di vita sempre più ampi sorge il problema dei limiti e dei confini di questa sostituzione. La questione si pone anzitutto per l’uso dell’IA nell’esercizio di una potestà decisionale. E’ opportuno, ad esempio, che un’espropriazione per pubblica utilità o il rilascio di una concessione siano interamente determinate da uno strumento di IA? Possono dei sistemi automatizzati decidere l’accesso a sussidi, assegni familiari, assistenza sanitaria e altri benefici pubblici? È opportuno che a decidere sulla concessione di permessi di soggiorno o di asilo politico sia un algoritmo?... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
Carlo Curti Gialdino (03/07/3019)
A ottanta anni dalla liberazione: la Costituzione del 1948 in che senso è antifascista?
Stefano Ceccanti (29/01/2025)
Una introduzione al "Costituzionalismo numerico. Gli indicatori quantitativi tra norme, diritti e politiche pubbliche"
Corrado Caruso, Marta Tomasi ed Elisa Cavasino (23/01/2025)
Il referendum sul regionalismo differenziato: i principi, l’attuazione, le Corti e la sovranità popolare
Annamaria Poggi (01/01/2025)
Il continente africano tra tradizioni giuridiche autoctone e contaminazione con i modelli occidentali
Emma A. Imparato (23/12/2024)