
Il duplice incontro che, nel giro di ventiquattr’ore, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto con la leadership statunitense – prima a Washington con il presidente Donald Trump e poi a Roma con il vicepresidente JD Vance – non segnala semplicemente la solidità dell’intesa che intercorre oggi tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca. Costituisce l’indicatore di un più ampio tentativo del governo Meloni di stabilire una ‘relazione privilegiata’ con gli Stati Uniti. Tale approccio va ben oltre l’empatia che unisce attualmente i due leader o la loro – presunta – affinità ideologica. Aveva preso avvio, d’altronde, già subito dopo l’insediamento di Meloni, quando alla Casa Bianca risiedeva il presidente democratico Joe Biden. La recente visita a Washington, in particolare, è apparsa funzionale a rafforzare il profilo dell’Italia quale potenziale ‘pontiere’ tra le due sponde dell’Atlantico, confermando tanto la volontà quanto – almeno per ora – la capacità dell’esecutivo italiano di capitalizzare quella finestra di opportunità che le si è aperta dinanzi nell’ultimo anno. L’instabilità politica senza precedenti che attraversa la Francia, alla prova delle scelte di governo imposte dall’esito delle elezioni legislative anticipate, e la persistente stagnazione economica della Germania, ancora in attesa del passaggio del testimone da Olaf Scholz a Friedrich Merz, contribuiscono a spostare l’attenzione di Washington – oltre che di Bruxelles – su Roma. L’Italia di Meloni, dal canto suo, si propone come interlocutore affidabile in un contesto politico-strategico altamente fluido e sempre più competitivo. A riprova del crescente standing internazionale dell’Italia, nelle stesse ore del duplice vertice con gli Stati Uniti si è concretizzata anche la decisione – ventilata dal Sultanato dell’Oman – di organizzare proprio a Roma il secondo round dei colloqui sul nucleare tra Stati Uniti e Iran. L’incontro ha visto la partecipazione dell’inviato speciale statunitense per il Medio Oriente... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
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