
Sono tempi difficili per le autonomie speciali. Solo qualche anno fa il nuovo regionalismo, specie quello su base etnica, appariva in irrefrenabile avanzata, e il declino degli Stati nazionali ormai inevitabile. Gli Stati sembravano destinati ad essere schiacciati tra Bruxelles e le piccole patrie, e si parlava insistentemente di “Europa delle Regioni”. Oggi il panorama è molto cambiato: l’11 settembre, i nuovi equilibri internazionali, lo stallo del processo di integrazione europea e molti altri fattori – da ultimo la crisi finanziaria mondiale – hanno riportato gli Stati al centro della scena. Quello che sembrava un corpo politico destinato, se non all’estinzione, almeno ad un sostanziale ridimensionamento è tornato in sella più forte e baldanzoso che mai. Un indicatore per tutti? I commissari europei che lasciano Bruxelles per fare i ministri nei propri governi (Frattini, Solbes, Mandelson), quando fino a poco fa accadeva l’inverso. Con la ripresa della statualità si riduce lo spazio di manovra per gli enti substatali, specie per le regioni che agli Stati tendono ad assomigliare di più: quelle dotate di forme particolari di autonomia, generalmente per ragioni di diversità etnica, linguistica e culturale rispetto alla popolazione maggioritaria dello Stato.
Si può ritenere che a seguito dell’ormai mutato assetto costituzionale, perno centrale dell’intero sistema finanziario e tributario della Repubblica sia ormai divenuto il canone del coordinamento tra le molteplici componenti che lo connotano prescrittivamente, istituzionalmente e funzionalmente, sì che dal corretto ed adeguato intrecciarsi delle...
La questione dell’autonomia delle cinque Regioni speciali e delle due Province autonome di Trento e di Bolzano, del suo significato, del suo valore, dei suoi limiti e delle sue potenzialità non è affatto un problema nuovo..
Questo contributo è volto ad affrontare alcuni aspetti problematici concernenti l’adeguamento automatico degli statuti speciali alle norme della legge costituzionale n. 3 del 2001. Il fuoco è dunque costituito dalla interpretazione dell’art. 10 dell’atto normativo appena menzionato, e dalla sua applicazione ad alcuni casi specifici, particolarmente significativi...
La completa e rapida attuazione dell’art. 116, comma 3, Cost. rappresenta un primo possibile strumento per la realizzazione di un assetto di autonomia differenziata confacente alle esigenze di Regioni a sviluppo avanzato, consentendo alle stesse di ottenere l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ossia, nello specifico, il trasferimento di numerose nuove competenze...
L’entrata in vigore della Costituzione repubblicana ha segnato una cesura netta rispetto al periodo precedente in molti ambiti dell’organizzazione statale (come era d’altra parte nelle intenzioni dei Costituenti, che volevano in tal modo segnare un chiaro momento di rottura...
L’art. 20 del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 novembre 2008 “misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione, impresa e per ridisegnare in funzione anticrisi il quadro strategico nazionale”, significativamente rubricato...
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Lo scorso 2 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge n. 1441-bis, recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, nonché in materia di processo...
+AS - 1082. Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile