
In questi giorni abbiamo discusso, in modo purtroppo spesso scomposto e disordinato, della questione più profonda che tocca il nostro passaggio su questa terra: quale sia il senso e il significato della vita, quando la vita sia ancora tale, quale sia il confine tra la vita e la non vita, se e quando vi sia uno stato che possa non essere definito vita, se la vita presupponga necessariamente la possibilità di relazionarsi attivamente al mondo esterno, se la vita sia un bene disponibile da sé stessi o da altri esseri umani, se qualcuno possa interpretare le volontà di un suo simile in ordine alla propria dimensione terrena; abbiamo ascoltato sensibilità diverse, talvolta diversissime; abbiamo visto la fantasia di giuristi, avvocati, uomini di legge arrovellarsi rispetto all’una o all’altra soluzione; abbiamo visto lo scontro politico e culturale giungere sino all’acme di una possibile crisi istituzionale, ricondotta – a giudizio di chi scrive – nell’alveo dei binari costituzionali, a dimostrazione del fatto che la nostra Costituzione contiene regole equilibrate che permettono la gestione anche delle situazioni più difficili, dove sono in discussione principi e valori fondamentali.
Al momento della redazione di questo scritto, il Trattato sull’Unione Europea (TUE) e il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) (ovvero i ‘trattati’, come vengono denominati all’art. 1 del TUE o, più semplicemente, il Trattato di Lisbona) sono in corso di ratifica da parte dei 27 Stati membri dell’Unione Europea; la loro entrata in vigore è fissata al 1° gennaio 2009...
Nei limiti assegnati agli interventi, vorrei provare a delineare alcuni lineamenti di scenario del tema della relazione tra politica e amministrazione per evidenziare, in primo luogo, l'intima, talora sottovalutata, dimensione costituzionale del tema, che traspare invece chiara già dal dibattito in Assemblea costituente...
Il contenzioso costituzionale introdotto in via principale ha vissuto, in questi ultimi anni ed a seguito della revisione del Titolo V della Costituzione, un significativo incremento in linea con le incertezze provocate dal nuovo riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni. Una delle materie che maggiormente ha occupato i lavori della Consulta, favorendo un andamento a dir poco “altalenante” nelle pronunce via via emanate, è stata senza dubbio...
Lo sguardo di questo spezzone di ricerca cade sulla dimensione applicativa del principio delle pari opportunità con riferimento alla competenza legislativa regionale che investe la garanzia dei diritti della cittadinanza sociale. Si rivolge cioè ai molteplici ambiti in cui gli sforzi del legislatore regionale diretti a ‘disancorare’ la persona da condizioni di disagio sociale vanno inevitabilmente ad intersecare...