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Numero 8 - 20 aprile 2011 NORMATIVA [37]    GIURISPRUDENZA [36]    DOCUMENTAZIONE [17]

La governance economica europea: cronaca di un anno

 
Nel marzo 2010, la Commissione europea ha proposto una ambiziosa strategia dell’Unione, incentrata su tre priorità: crescita intelligente (attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell'innovazione), sostenibile (basata su un'economia più verde, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva) e inclusiva (volta a promuovere l'occupazione, la coesione sociale e territoriale).
A questa strategia la Commissione diede un titolo di forte presa comunicativa, quello di “Europa 2020”. Essa è stata sviluppata con due successive comunicazione della Commissione del 12 maggio e del 30 giugno 2010 ed approvata dal Consiglio europeo del 17 giugno 2010. Rientrano nella stessa strategia sette “Iniziative faro”, a competenza mista UE-Stati membri, adottate dalla Commissione.
Per la realizzazione di Europa 2020 la Commissione ha elaborato le proposte concernenti il rafforzamento della governance economica e la piena attuazione delle regole vigenti in materia di disciplina di bilancio.
Dei due temi saranno analizzati gli aspetti di maggiore rilievo.
 La parola “governance” deriva dal francese gouvernance che nel tredicesimo secolo significava governo. L'accezione attuale del vocabolo è di recente acquisizione, traendo origine da alcune ricerche delle Nazioni Unite della fine degli anni '80 del secolo scorso. I tentativi di tradurre in italiano governance, con “governanza” o “buon governo” non hanno avuto successo. Il lemma infatti è stato acquisito ormai dall’italiano, come dimostra il fatto che comincia ad essere registrato dai comuni dizionari; pertanto, il vocabolo è qui scritto in carattere tondo.
Il termine governance esprime (a differenza di government che indica sia il governo, sia l’amministrazione pubblica) una concezione non autoritativa del processo decisionale pubblico, concezione ravvisata, di volta in volta, nella “risoluzione collettiva dei problemi” (Osborne & Gaebler), nella “interazione degli sforzi di intervento di tutti gli attori coinvolti” (Kooiman), nelle tecniche utilizzate per individuare le organizzazioni e i programmi necessari per realizzare le mire e le preferenze dei cittadini (Purchase & Hirshhorn), in tecniche e raccordi di carattere legislativo, regolamentare, normativo, amministrativo di prassi e comportamenti necessari per consentire il funzionamento complessivo del sistema, in un “processo di riallocazione del potere pubblico tra soggetti pubblici e soggetti privati di vario genere, e un conseguente processo verso il basso di quote sensibili di potere” in una “redistribuzione di autorità e in un incremento degli attori legittimati, che portano ad un crescente bisogno di coordinamento”. Secondo il Comitato economico e sociale europeo, il termine richiama alla mente un’architettura istituzionale decentrata, dove non agisce un solo centro di potere come negli stati nazionali, bensì una pluralità di soggetti, sia governativi che non governativi, che cooperano tra loro per il raggiungimento di fini condivisi... (segue)

Sanità e partiti politici: breve fulgore del sistema delle spoglie 'formalizzato'

Il sistema della sanità in Italia si è venuto consolidando – fino alla difficile fase attuale, segnata dalla crisi severa delle risorse disponibili e dal mutare della loro dislocazione nei modi di un “federalismo fiscale” non ancora perfettamente decifrabile negli esiti – per tratti conformi al modello “europeo”: universalità dei servizi e delle prestazioni, diritto sociale a tali servizi e prestazioni. Un modello descritto come oppositivo a quello americano... (segue)

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Quale riforma per il diritto di sciopero?


I d.d.l. in commento presentano importanti misure per il contenimento della conflittualità nei servizi di trasporto pubblico. Si tratta di settori che hanno sempre posto problemi peculiari con riferimento alla conflittualità sindacale e che comportano le ricadute più pesanti per la collettività, in generale, e per taluni “soggetti deboli”, in particolare, come i pendolari... (segue)

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Il decreto legislativo n. 85 del 2010, c.d. “federalismo patrimoniale”

Il decreto legislativo n. 85 del 2010, Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell’articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42 è il provvedimento con il quale il Governo ha avviato l’attuazione della legge delega n. 42 del 2009. Il decreto costituisce anche la prima attuazione dell’art. 119... (segue) 

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La determinazione dei fabbisogni standard degli enti territoriali: un elemento di incertezza nella via italiana al federalismo fiscale

A leggere i lavori preparatori della legge 5 maggio 2009, n. 42, recante “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione”, il passaggio dal criterio della spesa storica a quello dei costi standard nelle modalità di finanziamento delle funzioni  degli enti territoriali costituisce indubbiamente uno degli aspetti maggiormente... (segue)

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La distribuciòn de competencias sobre entes locales en estados compuestos: Alemania, Italia, Reino Unido y España

Este trabajo compara el modo en que varios Estados compuestos reparten el poder público en materia de entes locales. Se apoya en buena medida en las conclusiones del Profesor Francisco Velasco Caballero en una investigación colectiva en la que he tenido el honor de participar (“Distribución de competencias entre el Estado y las entidades territoriales”, Gobiernos locales en Estados federales y descentralizados... (segue)

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El régimen local de la Repùblica Federal Alemana antes y después de la reforma del federalismo de 2006


Hacer una exposición sobre el régimen local alemán en los tan limitados espacio y tiempo asignados exige, como es lógico, una decisión previa de selección de contenidos, en la que inevitablemente interviene el arbitrio (utilizada esta expresión en el mejor de sus sentidos) del ponente... (segue)

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  • La seconda riforma della legislazione di finanza pubblica in conseguenza delle esigenze della governance economica europea

    Nella XVI legislatura si è avviato un processo di riforma - da realizzare in più fasi e da completare entro quattro anni - del sistema dei documenti di bilancio dello Stato e degli enti territoriali, imperniato sulla legge 31 dicembre 2009, n. 196, che ha sostituito la legge 5 agosto 1978, n. 468, e che si raccorda con quanto previsto per gli enti locali dalla legge 5 maggio 2009, n. 42 (opportunamente modificata a tal fine), in materia di federalismo fiscale. Questo processo è proseguito con la legge 7 aprile 2011, n. 39, che ha modificato la legge n. 196... (segue)

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  • Permessi temporanei e rimpatri. La partita tra Lampedusa, Roma e Bruxelles


    Le rivoluzioni in Nord Africa e la crisi libica hanno accentuato un problema già esistente: il controllo delle frontiere a sud dell’Unione europea. L’Italia, a causa della sua posizione geografica, si è trovata a essere la porta d’ingresso dell’Europa.
    Il Governo italiano nel fronteggiare l’emergenza ha scelto una doppia strada non priva di contraddizioni. Da un lato ha unilateralmente concesso permessi temporanei ai migranti giunti entro una certa data, in linea di principio validi per tutta l’area... (segue)
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