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Numero 15 - 25 luglio 2012 NORMATIVA [24]    GIURISPRUDENZA [62]    DOCUMENTAZIONE [37]

I partiti europei fuori tempo

La crisi che oggi minaccia le istituzioni europee, e con esse l’idea stessa di Europa come entità che proceda dal superamento degli Stati nazionali, è di natura precipuamente politica. È bensì vero che, nella percezione immediata dei cittadini e dei governi, vengono in rilievo soprattutto gli eccessivi squilibri tra modelli economici: quello dei Paesi che fondano la crescita sulle esportazioni, e che dunque intendono continuare ad affrontare la competizione internazionale da posizioni di forza, versus quello dei Paesi che ormai sono in una severa spirale recessiva, nella quale – costretti a draconiani piani di risanamento dei bilanci senza poter finanziare la crescita né stimolando l’incremento della domanda interna, né attraverso il credito agli investimenti privati, né attraverso il finanziamento di iniziative pubbliche in opere e servizi – sono nell’impossibilità di porre in essere misure anticicliche. Anzi sono astretti a irrigidire in regole di livello costituzionale il vincolo a produrre misure pro-cicliche. Ed è altresì vero che diviene quanto mai urgente una correzione in termini economici, attraverso il reperimento su scala europea, per decisione di un centro di comando “federale”, delle risorse necessarie a finanziare gli investimenti. Ma, se tutto ciò è vero, e impone determinazioni improcrastinabili, non può tuttavia non trovare conferma il convincimento che nessun processo costituente può essere illimitato... (segue) 

Sistema di elezione e dinamiche della forma di governo regionale

In dottrina si discute da tempo sulla possibilità di utilizzare la nozione di forma di governo per i livelli territoriali diversi da quello statale. La risposta a tale questione risulta, invero, di non poca complessità: essa, probabilmente, richiede un approccio distinto per... (segue)

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Organizzazione partitica, alleanze e formule elettorali

Com’è noto, la riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione ha contribuito in modo determinante a conformare la nuova architettura istituzionale della Repubblica italiana. In particolare, il novellato testo costituzionale ha ridefinito – ampliandolo in modo rimarchevole – il novero delle competenze normative delle Regioni... (segue) 

 

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Il riparto di competenze tra Stato e Regioni in materia elettorale

In origine l'art. 122 della Costituzione sanciva, con riferimento alle Regioni di diritto comune, che il sistema d'elezione, il numero e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità dei consiglieri regionali erano stabiliti con legge della Repubblica. Si trattava, dunque, di settori affidati alla competenza esclusiva dello Stato, ciò che, in via implicita... (segue)

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Il saltatore di Esopo. Valutatori e valutati in un’Università alla ricerca del buon senso.

Hic Rhodus, hic salta(-us) (più propriamente, Ιδοù ὴ῾Ρόδος, ἰδοù καὶ τò πήδημα); nell’inglese standard corrente: here is Rhodes, jump here (oggi la traduzione può sembrare inutile; ma se la presente nota domani dovesse essere valutata con effetto retroattivo, «a talune condizioni», per esempio intenso ricorso all’inglese, in una sede di fascia “A” del ranking delle riviste …). Come il saltatore di Esopo, l’Università è innanzi a uno snodo assai difficile. Si incrociano e vengono messi seriamente... (segue)

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  • L'insegnamento del diritto pubblico nelle Facoltà di Scienze politiche: guardando al futuro

    Per quelli tra noi che hanno studiato Giurisprudenza nei tempi in cui imperava il metodo di un dogmatismo logico-formale astratto che, secondo la formula di Windscheid prescindeva e doveva prescindere da ogni contaminazione con considerazioni etiche, politiche, economiche, l'incontro con le "Istituzioni di diritto pubblico" di Mortati (e poi con l"Introduzione allo studio storico del diritto romano" di Orestano e, per alcuni fra i più fortunati, con la raffinata concettualizzazione storico-comparativa di Gino Gorla fu una boccata di ossigeno... (segue)

     
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  • Unione politica europea e spesa sociale nazionale (Alcuni spunti di riflessione a margine delle conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012)

    Quanto concordato al Consiglio europeo di Bruxelles del 28-29 giugno 2012, che ha visto riuniti i Capi di Stato e di Governo della zona euro, può riverberarsi in tempi brevi sulle prospettive di ripresa dalla crisi economica dei Paesi membri dell’Unione europea senza sacrificare la spesa sociale nazionale? La questione presenta serie implicazioni economiche, che la rendono di primaria importanza politica. Gli economisti (ma non tutti) insegnano che politiche fiscali restrittive non favoriscono la domanda e che la crisi in atto è essenzialmente una crisi della domanda: cioè manca denaro da spendere per rilanciare la produzione e la vendita da parte delle imprese e quindi non si genera l’attesa ripresa del mercato... (segue)
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