editoriale di Carlo Panico
La vicenda del Monte dei Paschi ha riportato in primo piano i comportamenti imprudenti degli amministratori delle imprese finanziarie e i problemi della vigilanza. La crisi del 2007-2008 aveva richiamato l’attenzione del pubblico sulle riforme necessarie in questo settore e portato alla presentazione dell’
Interim Report sulla regolazione finanziaria da parte del
Financial Stability Board, all’approvazione del
Dodd-Frank Act negli Stati Uniti, all’istituzione dell’
European Systemic Risk Board (ESRB) e dell’
European System of Financial Supervisors (ESFS) nell’Unione Europea e all’individuazione del pacchetto di riforme, denominato Basilea III, da parte del
Group of Governors and Heads of Supervision of the Basel Committee on Banking Supervision. Dopo il 2010, tuttavia, i problemi della vigilanza sono passati in secondo piano nonostante siano stati considerati una causa prima della crisi finanziaria. Per alcuni economisti la crisi è stata la conseguenza inevitabile della crescita abnorme del settore finanziario rispetto a quella degli altri settori dell’economia. Tale crescita è stata accompagnata da profondi mutamenti nella distribuzione del reddito e non sarebbe avvenuta senza i cambiamenti introdotti nella regolazione finanziaria negli ultimi decenni (si veda Palma, 2009; Panico, Pinto e Puchet, 2012). In molti paesi le informazioni statistiche del XX secolo mostrano una tendenza verso una maggiore equità nella distribuzione dei redditi fino agli anni Settanta e una tendenza opposta... (segue)