
Si riparte dal lavoro. Questo è il proposito annunciato dal Governo in carica, che ha posto la revisione delle regole lavoristiche al vertice dell’intensa tabella di marcia dei prossimi mesi. Una nuova riforma, dunque, è dietro l’angolo, e si appresta a ridisegnare i confini di una materia rimaneggiata molte volte da diversi provvedimenti legislativi, per ultimo dalla c.d. riforma Fornero (l. n. 92 del 2012). Ciò che accomuna, oggi come allora, l’attività legislativa del nuovo esecutivo è la situazione di perdurante crisi economica e la necessità di garantire il consolidamento dei conti pubblici; l’adozione di riforme strutturali deve, quindi, continuare ad operare all’interno di politiche di contenimento della finanza pubblica. Data l’esiguità di risorse disponibili e l’incertezza circa la ripresa del ciclo economico – condizione, questa, indispensabile per ottenere risultati significativi in termini di creazione di nuovi posti di lavoro - le proposte annunciate dal Governo guidato da Renzi puntano a dare una scossa all’attuale assetto regolativo, con l’obiettivo di colmare quei gap che ancora ci allontanano dalle medie europee, e sui quali si incentrano le ultime Raccomandazioni presentate dalla Commissione europea al nostro Paese. Tra esse spiccano, in particolare, la maggiore promozione della partecipazione al mercato del lavoro, specialmente dei giovani e delle donne, con garanzia di una più ampia rete di protezione sociale... (segue)
Discutere di legge elettorale, oggi come ieri, non ha nessun significato se non si collocano le proposte sul tappeto nell'orizzonte della Costituzione e nell'ambito del sistema politico italiano. La storia insegna che la nostra... (segue)
La riflessione circa l’impatto e l’influenza che le norme internazionali possono spiegare riguardo al tema della partecipazione dello straniero alla vita pubblica del paese ospitante assume, per l’ordinamento italiano, una particolare... (segue)