stato » dottrina
-
di Gabriele Maestri
Rifiuti simbolici: i contrassegni ricusati e l'evoluzione normativa
A meno di venti giorni dall’apertura delle urne per il rinnovo del Parlamento, è in pieno svolgimento una campagna elettorale certo non caratterizzata da toni “bassi” e improntati al fair play da parte dei soggetti che vi partecipano. Azioni eclatanti e relative polemiche hanno riguardato anche il primo momento pubblico del procedimento preparatorio, ossia il deposito dei contrassegni elettorali e il loro esame da parte del Ministero dell’interno; quel passaggio, peraltro, da sempre attira l’attenzione dei media, per la varietà dei simboli presentati e per le vicende legate ad alcune esclusioni, specie se esse producono conseguenze di un certo peso. Ora, è innegabile che, in occasione della presentazione dei contrassegni di quest’anno – avvenuta tra l’11 e il 13 gennaio – l’interesse mediatico sia stato notevole, soprattutto per il deposito di alcuni emblemi che hanno “clonato” quelli delle forze politiche nate più di recente, in particolare quelle legate a Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Mario Monti: ciò ha permesso di mantenere alta l’attenzione sulla fase relativa agli emblemi fino almeno al termine dell’esame da parte del Viminale. Questo contributo è l’occasione per analizzare nel dettaglio, più che i singoli episodi di ricusazione, l’applicazione pratica delle norme che si sono considerate via via e hanno costituito la base per le decisioni prese dalla Direzione centrale per i servizi elettorali del Ministero dell’interno e dall’Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Corte di cassazione (che ha confermato per intero quando deciso dal Ministero). Trattandosi di una materia in cui le regole da applicare sono relativamente poche e, in alcuni casi, lasciano spazio a un apprezzamento almeno parzialmente discrezionale e soggettivo, l’analisi degli emblemi che non sono stati ammessi – e il confronto con quelli eventualmente presentati in sostituzione – permette di dare maggiore concretezza alle norme, per una loro migliore applicazione in futuro... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
De profundis. In memoria delle procedure di bilancio italiane
Chiara Bergonzini (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
L’affettività dei detenuti tra inerzia del legislatore e attivismo della Corte costituzionale
Valentina Ciaccio (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Armonizzazione contabile, coordinamento finanziario e principio dell’equilibrio finanziario: un trittico rovesciato
Clemente Forte e Marco Pieroni (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Divario territoriale, governo del territorio e innovazione
Paola Lombardi (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
I contratti pubblici per le infrastrutture nel prisma del PNRR
Andrea Magliari (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
L’azione per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari pubblici
Andrea Maltoni e Gianfrancesco Fidone (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Fenomenologia di un diritto: l’affettività in carcere
Manuela Pattaro (10/07/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Golden Power e procedimento amministrativo
Diana Pittelli (10/07/2024)