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di Marcello Cecchetti
Sui più evidenti profili di possibile illegittimità costituzionale del d.d.l. AS n. 1212 (Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni)
Gli spunti di riflessione che ritengo di offrire alle valutazioni di questa Ecc.ma Commissione ai fini dell’esame del disegno di legge in discussione si concentreranno esclusivamente su quelli che, a mio parere, costituiscono i principali e più evidenti (ancorché non esclusivi) dubbi di legittimità costituzionale che la lettura del testo approvato dalla Camera dei deputati fa emergere. Sono ben consapevole che l’intervento riformatore in esame è costruito in una prospettiva di “velata transitorietà”, che lo vorrebbe in qualche misura “completato” e “integrato” dalla riforma costituzionale prefigurata nel d.d.l. cost. AC n. 1543, ancorché il riferimento esplicito alla suddetta riforma costituzionale in itinere risulti oggi scomparso dal testo dell’art. 1, comma 1, rispetto all’originario disegno di legge governativo. Tuttavia, proprio l’incertezza che attualmente grava sull’an e sul quando (oltre che sui contenuti) di quella riforma costituzionale, nonché la prognosi di una verosimile approvazione anticipata di questo intervento di legislazione ordinaria, rendono necessaria una valutazione di costituzionalità di quest’ultimo rigorosamente parametrata sul diritto costituzionale oggi vigente. È del tutto evidente, infatti, che, quanto meno per gli aspetti problematici che investono – come si vedrà – la competenza della legge ordinaria dello Stato, qualora il progetto in esame giunga a definitiva approvazione prima di qualunque eventuale riforma costituzionale, il parametro di validità della legge approvata non potrà che essere il diritto costituzionale attualmente in vigore e a nulla potranno valere eventuali modifiche costituzionali successive, non potendo giammai una norma nata illegittima per difetto di competenza della fonte di produzione divenire successivamente legittima in forza di una nuova attribuzione di potere normativo che ne determini una sorta di “legittimità sopravvenuta”... (segue)
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