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NUMERO 16 - 26/08/2009

 Soppressione delle province e nuovo Titolo V

Le proposte di legge costituzionale in esame davanti alla I Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati (C. 1694 cost. Nucara, C. 1836 cost. Scandroglio, C. 1989 cost. Casini, C. 1990 cost. Donadi, C. 2010 cost. Versace e C. 2264 cost. Pisicchio) ripropongono l’annosa questione della soppressione delle Province. Si tratta, come è noto, di un tema risalente, che ciclicamente si ripresenta fin dagli albori del Regno d’Italia per attraversare l’Assemblea costituente e il dibattito sulla organizzazione territoriale dello Stato nell’epoca repubblicana.
I termini nei quali i disegni di legge lo affrontano sono, secondo quanto emerge dalle relazioni illustrative, quelli classici: il carattere artificioso della provincia, la mancanza di un suo radicamento storico e di una specifica identità provinciale, l’inadeguatezza delle circoscrizioni provinciali, ritagliate secondo il modello del dipartimento francese sulla base della distanza a cavallo dal capoluogo, l’assenza di legami con le effettive realtà socio-economiche sottostanti, l’appesantimento dei processi decisionali, la scarsa importanza delle funzioni provinciali, la confusione tra la provincia come ente locale e come sede di decentramento dell’amministrazione statale, l’ambiguo rapporto con la regione.

(segue)



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