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NUMERO 23 - 20/11/2013

 Dall’occupazione acquisitiva al nuovo art. 42 bis D.P.R. 327/2001: verso una rentrée del favor rei publicae. Profili di ammissibilità dell’azione di esatto adempimento

L’origine dell’occupazione acquisitiva, concetto di matrice pretoria, è da ascrivere alla soluzione di un caso che «divenne erroneamente una diffusa regola giurisprudenziale». Tale pronuncia intendeva tutelare il privato da strumentali eccezioni da parte della P.A., attraverso il riconoscimento in capo a quest’ultima del diritto di proprietà sul bene, una volta illegittimamente occupato e irreversibilmente trasformato. L’espropriazione, infatti, aveva avuto corso, sebbene in maniera larvata. Nel 1983, anno della svolta, la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, pronuncia un dispositivo di portata rivoluzionaria: il diritto di proprietà è trasferito alla P.A. sulla base di una rilettura dell’accessione, modo di acquisto della proprietà. Tale meccanismo vorrebbe che il proprietario del suolo acquisisca la proprietà di quanto sullo stesso insiste; in tale ambito, quando in gioco vi sono interessi di carattere pubblicistico è, invece, il proprietario dell’opera costruita ad acquisire la proprietà del suolo, e senza alcun negozio traslativo... (segue)



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