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NUMERO 9 - 30/04/2008

 La Corte costituzionale “salva” le liberalizzazioni del 2006: dalla trasversalità alla “prevalenza” della competenza statale in materia di tutela della concorrenza

Alla fine del 2007 la Corte si è pronunciata sulle questioni di costituzionalità relative ad alcune delle più discusse e controverse misure di liberalizzazione di taluni settori produttivi introdotte con il decreto–legge n. 223 del 2006.
Con la sentenza n. 430 i giudici costituzionali hanno dichiarato l’infondatezza delle questioni di costituzionalità aventi ad oggetto l’art. 3 del d.l. n.223 del 2006, contenente misure di liberalizzazione degli orari e delle modalità di vendita degli esercizi commerciali, e l’art. 5 dello stesso decreto, nella parte in cui consente la vendita di medicinali da banco presso la grande distribuzione commerciale. Le regioni ricorrenti (Veneto e Sicilia) avevano lamentato l’illegittima compressione della potestà legislativa regionale piena in tema di commercio: le misure statali sulla liberalizzazione degli orari e le regole imposte alla grande distribuzione per l’apertura di punti vendita per i farmaci da banco apparivano eccessivamente dettagliate e come tali in grado di frustrare qualunque intervento regionale sulla realtà economico-produttiva locale.



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