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FOCUS - Osservatorio di Diritto sanitario

 Il nuovo modello assistenziale per i pazienti cronici in Lombardia

Il sistema sanitario della Lombardia si distingue rispetto a quelli delle altre regioni per la sua originalità, tanto da essere indicato dagli interpreti come “modello lombardo”. Le scelte di fondo alla base di tale sistema consistono nella netta separazione fra la funzione di committenza e quella di erogazione, con piena parità fra le strutture pubbliche e private che, in concorrenza fra loro, prestano i servizi sanitari; nonché nel superamento della frammentazione dei percorsi di cura tra ospedale e territorio. Segnatamente, secondo quanto previsto dall’ultima legge regionale di riforma del 2015 (l.r. 11.8.2015, n. 23), che ha novellato il Testo unico lombardo in materia di sanità (l.r. 30.12.2009, n. 33), portando a compimento un processo iniziato fin dal 1997, l’attività di regolazione e committenza (c.d. governo dell’offerta) è svolta da otto Agenzie di Tutela della Salute (Ats), le quali, in stretto raccordo con la Direzione Generale Welfare regionale, programmano, acquistano e controllano le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie fornite dagli operatori accreditati pubblici e privati. In sostanza, dal 1° gennaio 2016 le Ats sono subentrate alle Aziende sanitarie territoriali, dalle quali hanno “ereditato” le predette funzioni (oltre a quelle di convenzionamento delle cure primarie, prevenzione, controllo degli ambienti di vita e di lavoro, sanità veterinaria e ispezione degli alimenti, monitoraggio della spesa farmaceutica), mentre sono state trasferite alle neo costituite Aziende socio-sanitarie territoriali (subito infra) le funzioni di produzione di servizi sanitari che ancora rimanevano in capo alle Asl. Tutte le funzioni pubbliche di erogazione, infatti, sono adesso interamente concentrate in capo a ventisette Aziende socio-sanitarie territoriali (Asst), che hanno sostituito le previgenti aziende ospedaliere (in molti casi accorpate fra loro), oltre che in capo ai già esistenti cinque Istituti pubblici di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) ed all’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu)… (segue)



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