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I nodi della governance economica europea, e dei paesi che compongono la UE, con le innegabili ricadute di natura costituzionale che a quelli sono sottese, sono venuti al pettine durante l’ultimo decennio con l’esplosione delle crisi fiscali statali conseguenza della recessione economica mondiale. Mai veramente sciolti, nonostante il lenimento dei sintomi più acuti della crisi, questi nodi si impongono di nuovo, ora, alla nostra attenzione anche per gli sviluppi più recenti della situazione politica italiana (oltre che per l’evocazione, fatta da taluno, di nuove possibili recessioni globali in via di formazione). Il presente scritto si vuole limitare a prendere in esame critico, con metodo comparativo, alcuni aspetti delle c.d. costituzioni finanziarie di due ordinamenti complessi e composti, tanto divergenti tra loro ma per diversi motivi tra loro accostati, come quello degli Stati Uniti d’America e quello dell’Unione europea. Ad altra sede si cercherà di consegnare una riflessione su alcuni presupposti teorici che hanno posto almeno in parte le basi di quelle decisioni di sistema e che almeno in parte riescono a condizionare l’evoluzione delle scelte istituzionali. Si vuole ancora aggiungere che la stesura del contributo risale in sostanza ad alcuni mesi fa. I più recenti sviluppi politici non potevano allora essere presi in considerazione. Piuttosto che rincorrere affannosamente gli eventi quotidiani, è parso interessante lasciar scorgere un intreccio tra la trama degli stessi e alcune ipotesi che erano state, in maniera astratta e teorica, qui prefigurate… (segue)
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