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FOCUS - Parlamento e governo parlamentare in Italia. Verso un affresco contemporaneo. N. 3 - 15/04/2019

 Conoscere per deliberare. La predica inutile di Luigi Einaudi e il ruolo della valutazione delle politiche pubbliche

Produrre e condividere conoscenza è l’obiettivo principale della ricerca scientifica. Nelle scienze sociali, comprendere e spiegare una realtà complessa, inconoscibile nella sua interezza, è la missione di chi pone domande su fenomeni che investono una pluralità di soggetti in contesti ampi ed articolati. La spiegazione di fenomeni complessi e la ricerca di relazioni causali tra gli eventi osservati sono i compiti di chi si incarica di rispondere a domande sulla società, sulla sua evoluzione e sulle motivazioni che spingono gli individui a determinati comportamenti. Il continuo processo che alterna l’osservazione della realtà alla sua spiegazione è declinato secondo i paradigmi sviluppati dalle scienze cd. “esatte”, dalle quali quelle sociali hanno mediato l’impianto epistemologico. La produzione di conoscenza in questo ambito si scontra, tuttavia, con numerose difficoltà di carattere metodologico, legate sia alla complessità del contesto analizzato sia alle assunzioni necessarie a ridurre tale complessità. Una parte rilevante della ricerca nelle scienze sociali, affrontata in questa sede, attiene alla valutazione delle politiche pubbliche, risultando intimamente legata all'attività di policy-making, che - in virtù dei risultati prodotto dalla valutazione - può essere modificata e migliorata. Sfruttando la ricchezza semantica della lingua italiana, il termine valutazione assume diverse accezioni che sfociano in significati differenti. Si assume qui, lievemente modificata, la definizione proposta da Alberto Martini e Marco Sisti: la valutazione è un'attività tesa alla produzione sistematica di conoscenza per dare giudizi su azioni pubbliche con l'intento di migliorarle. La definizione riportata, come specificano peraltro i due autori, si adatta alle diverse accezioni che la valutazione può assumere; al tempo stesso, in questa sede. i termini "conoscenza" e "giudizio" assumono particolare rilievo, congiuntamente alla finalità cardine della valutazione: perfezionare l’elaborazione delle politiche pubbliche. I primi due elementi postulano che il giudizio espresso sulla politica oggetto di valutazione deve potersi basare su evidenze empiriche, documentate e prodotte con metodi condivisi; il terzo vuole essere un'esortazione rivolta alla comunità dei valutatori affinché non si perda di vista il servizio che la valutazione può fornire alla collettività… (segue)



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