Dopo 25 anni che se ne parla, dopo aver avuto quindici anni fa l'onore della menzione costituzionale, per la prima volta le Città metropolitane sembrano ormai destinate a infilare la dirittura di arrivo e a presentarsi davanti al traguardo della loro concreta, effettiva istituzione e del loro funzionamento. Si è discusso per lungo tempo del rapporto tra area metropolitana e città metropolitana (se dovesse cioè prevalere la logica funzionale o quella istituzionale); si è discusso della dimensione delle città metropolitane italiane, confrontandola con quella - ben maggiore - delle aree metropolitane di altre esperienze, sia europee che mondiali; si è discusso del rapporto con le Regioni, sia sotto il profilo dimensionale che sotto quello istituzionale (cosa succede quando una città metropolitana copre un terzo o la metà, se non più, della popolazione della Regione di riferimento? Come distribuire i poteri fra di due soggetti?); si è parlato molto del rapporto con le istituzioni di area vasta, siano esse le province ovvero una istituzione diversa. Non c'è dubbio che, nella concreta realtà italiana, le città metropolitane possano costituire un fortissimo polo di attrazione economico, sociale, finanziario, turistico. Ma egualmente non vi è dubbio che nelle (circoscrizioni provinciali relative alle) quindici città metropolitane (comprese quelle istituende nelle Regioni a Statuto speciale) abita più di un terzo della popolazione italiana; ed egualmente non vi è dubbio che in Italia vi è una significativa distribuzione di ricchezza, di attività economiche, di richiami artistici e turistici anche nelle zone a urbanizzazione diffusa (Bergamo, Brescia, Verona, Padova, Pescara, Salerno, ecc.) ovvero con una urbanizzazione limitata (le Langhe, le Dolomiti, il Chiantishire, la campagna umbra, la Maremma toscana e laziale, le coste meridionali, solo per fare qualche esempio). Occorre individuare il punto di equilibrio che permetta una crescita armoniosa di tutta la società italiana. Tante dunque le opinioni, tante le soluzioni possibili, tanti i nodi ancora da sciogliere. E tuttavia il processo è partito e sembra giunto il momento in cui tutte le questioni, quelle risolte così come quelle irrisolte, devono trovare una risposta per dare concreta attuazione al disegno istitutivo che la legge 56/2014 ha delineato. Questo nuovo focus che prende avvio oggi su federalismi.it, interamente dedicato alla città metropolitana, al loro processo attuativo ed a tutti gli aspetti istituzionali ed ordinamentali correlati, si propone, sotto la direzione di Beniamino Caravita e di Alberto Lucarelli, di fornire agli studiosi ed agli operatori del diritto spunti di riflessioni e materiale per seguire tanto il dibattito dottrinario quanto gli effettivi passi attuativi delle Città metropolitane, sia quelle delle regioni a statuto ordinario, sia quelle delle regioni a statuto speciale. Anche grazie all’ampio Comitato di direzione che l’iniziativa può vantare, la sfida è quella di fornire documentazione, aggiornamenti e report con l'obiettivo - come è tradizione di federalismi - di seguire da vicino la prassi istituzionale, mantenendo nel contempo alto il livello della riflessione culturale.
BC, AL
A distanza di ventuno anni dall’ultima occasione, gli elettori romani sono stati chiamati ad esprimersi attraverso referendum comunali consultivi previsti dall’art. 10 dello Statuto di Roma Capitale. L’ultima volta, infatti, era accaduto nel 1997… (segue)
L’ultimo rapporto da me steso dava conto delle realizzazioni raggiunte, ma soprattutto delle prospettive create dalla congiuntura dell’istituzione della Città metropolitana con il rilancio/sviluppo di Milano avvenuto in un periodo particolarmente vivace per la città… (segue)
Renato Briganti Città Metropolitana tra pianificazione e territorio;
Nella pallacanestro, il “terzo tempo” è una tecnica di tiro che permette di compiere più di un passo senza palleggiare: è una deroga alle regole di questo sport, in cui è generalmente vietato muoversi liberamente con il pallone in mano. Solo nel “terzo tempo”… (segue)
La Città metropolitana di Bari ha svolto la sua attività soprattutto sul piano ordinamentale, dotandosi di dispositivi nomativi. Un posto di rilievo è ricoperto da quelli afferenti alla pianificazione strategica, all’interno della quale si collocano… (segue)
Decorsi quattro anni dalla costituzione delle Città metropolitane in Italia, ad opera della legge 7 aprile 2014, n. 56, è necessario svolgere un primo bilancio sulla effettiva operatività del nuovo ente e sul concreto esercizio delle rispettive funzioni… (segue)
La métropole du Grand Paris se caractérise par un statut singulier, qui n’appartient qu’à elle, résultant d’une origine particulièrement complexe dont la complexité rend son avenir incertain, comme si le statut actuel ne convenait à personne et devait selon le Président de la République lui même faire l’objet de nouvelles modifications… (segue)
La métropole marseillaise se caractérise d’abord par la vigueur des contestations politiques que sa création a suscité : l’immense majorité des communes ainsi regroupées étaient opposées au projet de création de la métropole. Celui-ci n’aurait évidemment pas pu aboutir selon les procédés de la création volontaire… (segue)
L'un des principaux objectifs de la loi n° 2014-58 du 27 janvier 2014 relative à la modernisation de l'action publique territoriale et l'affirmation des métropoles (dite loi « MAPTAM ») consiste à renforcer le rôle des métropoles, auxquelles un tiers des articles de ce texte est consacré, afin de rendre les plus grandes… (segue)
La loi de modernisation de l’action publique territoriale et d’affirmation des métropoles (MAPTAM) portait particulièrement bien son nom dans la mesure où celui-ci énonçait clairement la volonté initiale du gouvernement : « L'affirmation des métropoles constitue le morceau de bravoure de la loi » souligne le professeur Michel Verpeaux… (segue)
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