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NUMERO 7 - 07/04/2010

 Il sorpasso in discesa e la riaffermata decisività degli elettori di centro

Per evitare impressioni fallaci, spesso fondate sulle sole percentuali dei voti validi, l'attenzione va concentrata sui trend complessivi deducibili dai numeri assoluti, corrispondenti a persone in carne ed ossa, a cominciare dai mutamenti della partecipazione elettorale. Riprendo qui i principali elementi dell'analisi e, soprattutto, della tabella di Roberto D'Alimonte su "Il Sole 24 Ore" del 4 aprile scorso che ha appunto il merito di illuminarci sul quadro complessivo.
Il totale dei voti validi nelle Regionali 2010 è stato di 24 milioni e 867 mila rispetto ai 27 milioni e 423 mila di soli 5 anni prima. 2 milioni e 558 mila in meno, che equivalgono a un 9,3% in meno sulla base dei voti validi 2005 o, se vogliamo invece prendere a riferimento gli elettori di questa volta (40 milioni 832 mila) si tratta del 6,3%.
Se vogliamo fare una comparazione con le europee, dove è possibile dare solo un voto di lista, dobbiamo depurare il dato dai voti ai soli Presidenti, che sono scesi in modo significativo, quasi di un terzo: stavolta 2 milioni e 427 mila hanno votato solo il Presidente, l'altra volta erano stati 3 milioni e 335 mila. I voti validi di lista sono stati 22 milioni e 440 mila, mentre alle europee erano stati 25 milioni e 904 mila, quasi 3 milioni e mezzo di più... (segue)



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