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NUMERO 1 - 12/01/2011

 Vizi reali e virtù mancate negli esiti più recenti delle operazioni 'taglia - leggi' previste dall'art. 14 della legge n. 246 del 2005

Lo spunto per tornare a riflettere sulle mastodontiche operazioni di riduzione quantitativa dello stock di legislazione statale formalmente vigente che hanno caratterizzato il primo triennio della Legislatura in corso e che, nel linguaggio comune, sono ormai note come “operazioni taglia-leggi” – in quanto costruite sull’istituto dell’abrogazione, sia pure in versioni e con peculiarità fino ad oggi del tutto inedite – è offerto dalla recente emanazione dei due decreti legislativi 13 dicembre 2010, n. 212 e n. 213, i quali, nelle intenzioni del legislatore delegato, dovrebbero costituire i punti di approdo definitivo delle due deleghe legislative contenute nei commi 14 e 14-quater dell’art. 14 della legge n. 246 del 2005, in stretta connessione con la produzione degli effetti della c.d. “clausola ghigliottina” contenuta nel comma 14-ter del medesimo art. 14.
Con il secondo dei due decreti citati, il Governo ha provveduto ad integrare e correggere il d.lgs. n. 179 del 2009 (c.d. “salva-leggi”) contenente l’individuazione delle disposizioni legislative statali pubblicate anteriormente al 1° gennaio 1970 da sottrarre all’effetto abrogativo della “ghigliottina” generalizzata, poiché ne è stata ritenuta necessaria la permanenza in vigore. Con il primo decreto, il Governo ha invece disposto direttamente l’abrogazione espressa “cumulativa” delle disposizioni contenute in alcune decine di migliaia di atti legislativi sempre pubblicati anteriormente al 1970 e a decorrere dallo stesso giorno (16 dicembre 2010) di efficacia della “ghigliottina”... (segue)



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