
È solo una provocazione quella racchiusa nel titolo di questa succinta riflessione? Direi, sì e no allo stesso tempo. Certo però che non è un caso che la gravissima crisi economico-finanziaria abbia già travolto sette Governi sui diciassette dell’eurozona. Ovviamente, nessuno dubita che, in regime parlamentare, il Governo debba godere della fiducia del Parlamento o, per dir meglio (alla luce del mutato contesto internazionale), anche del Parlamento, ma – ahimè – ormai non più solo di questo. In un quadro connotato da una “doppia fiducia”, quella che viene dalle assemblee elettive gioca un ruolo (non dico marginale, ma di certo) non di primo piano: sta, insomma, sullo sfondo e presiede alle vicende interne di natura politico-istituzionale per quel tanto (ormai, invero, assai poco…) che residua... (segue)
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