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NUMERO 22 - 06/11/2013

 Shutdown federale e libertà religiosa: uno strano (ma vero) binomio made in U.S.A.

Sul sito ufficiale della Casa Bianca fino alla settimana scorsa campeggiava questo avviso: «Because Congress did not fulfill its responsibility to pass a budget, much of the federal government is shut down.». Il mancato accordo sul bilancio tra un Presidente democratico, una Camera a maggioranza repubblicana e un Senato a maggioranza democratica ha causato per sedici giorni (1-16 ottobre 2013) il cd. shutdown federale ovverosia la chiusura di tutti gli uffici federali ritenuti non essenziali, determinando di fatto la sospensione di molti servizi per i cittadini. L'accordo sul bilancio così come quello, altrettanto fondamentale, sull'innalzamento del tetto del debito (debt ceiling) è stato raggiunto dopo oltre due settimane di trattative serrate:repubblicani e democratici tra Casa Bianca e Congresso hanno concordato la riaperturaovvero il rifinanziamento dello Stato federale, l'innalzamento del tetto del debito (che non ricade nella discrezionalità del Dipartimento del Tesoro ma che deve avvenire per legge) fino a febbraio 2014 e una serie di modifiche marginali alla riforma sanitaria di Obama, tra cui l’obbligo per il Dipartimento della salute di predisporre dei reports sugli aspetti fiscali dell’attuazione della riforma (cd. verification reports)... (segue)



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