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NUMERO 14 - 09/07/2014

 Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico nell’ultimo lavoro di P. Maddalena

In primo luogo, non si tratta di un libro giuridico in senso stretto, e non solo perché l'Autore (d'ora in poi A.) dialoga sia con giuristi (Orestano, Cerulli Irelli, Esposito, Luciani, Rodotà, Lucarelli, Mattei), che con filosofi e sociologi (Bauman, Gramsci, Hobbes, Marx). Il volume propone un cambiamento di paradigma culturale, proclamato dalla Costituzione ma non realizzato, dall'individualismo al solidarismo personalistico. In questo senso non si accontenta di fornire un quadro dell'esistente, né lo scopo principale è la proposizione di modifiche normative: siamo di fronte al lavoro di un intellettuale, il quale propone di leggere e pensare diversamente norme e concetti da lungo tempo presenti nell'ordinamento, che sono stati o interpretati secondo una visione oramai superata dal contesto ordinamentale o viceversa inascoltati. Il mutamento della prospettiva consente di rinvenire soluzioni a problemi attuali, semplicemente andando a ripensare norme presenti nell'ordinamento. A riprova, si pensi alle pagine in cui si afferma che il cittadino possa esercitare, a legislazione vigente, l'azione popolare a tutela del territorio (P. MADDALENA, Il territorio bene comune degli italiani. Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico”, Roma, 2014, 120, d'ora in poi si citerà solo il numero di pagina, nel riferirsi a quest'opera), o alla possibilità per gli enti territoriali di recupero dei beni non utilizzati dai proprietari o utilizzati non conformemente alla propria funzione sociale, senza necessità del ricorso all'espropriazione (107)... (segue)



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