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NUMERO 19 - 15/10/2014

 Verso la definizione di uno «standard comune» di protezione del diritto ad un processo equo.

Il presente contributo intende analizzare gli effetti della sentenza pronunciata, il 26 febbraio 2013, dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Melloni a seguito del primo rinvio pregiudiziale sollevato dal Tribunal Constitucional spagnolo (nel prosieguo TC), nell’ambito del processo rivolto alla costruzione di uno spazio europeo di giustizia penale, dotato di un sistema di garanzie e di un livello di protezione comune. Il caso Melloni rappresenta l’esempio emblematico del labirinto all’interno del quale si snoda il  c.d. «dialogo dei tribunali» o «dialogo giudiziario europeo», che si articola su distinti livelli e spazi costituzionali di protezione dei diritti fondamentali, le cui fonti si intersecano e spesso entrano in collisione, dando vita ad una «battaglia permanente» nella costante necessità di trovare un punto di equilibrio. Il dialogo giudiziario europeo dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha acquisito un nuovo significato in virtù del ruolo assunto dalla Corte di giustizia UE (art. 267 TFUE), attraverso l’estensione della sua competenza pregiudiziale allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, e dalla Carta dei diritti, a cui è stato riconosciuto il carattere di fonte del diritto primario dell’Unione europea e lo stesso valore giuridico vincolante dei Trattati (art. 6 TUE)... (segue)



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