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NUMERO 2 - 28/01/2015

 Aspirazioni integrazionistiche in America Centrale e Corte centroamericana di giustizia

Il processo di integrazione tra i paesi del Centro America è molto antico. Percorre, sebbene per tappe separate (cicli) più che come un filo continuo, tutta la loro storia di stati indipendenti, ma affonda le proprie radici addirittura agli albori dell’età coloniale. Si potrebbe infatti fissarne convenzionalmente la prima origine già al 1542, quando viene istituita la Audiencia de los Confines de Guatemala y Nicaragua: organo di più elevata istanza, nelle colonie, di amministrazione della giustizia ma anche di governo, la cui circoscrizione si estende sugli attuali territori di Guatemala, Belize, Honduras El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e su quello dello stato messicano del Chiapas. In realtà, inizialmente essa comprende anche altri territori, che tuttavia molto presto sono aggregati ad altri distretti giudiziari e circoscrizioni governative. Tra essi vi è Panama che sin dal 1570 viene ascritta al Vicereame del Perù, per poi entrare a far parte nel Vicereame di Nuova Granada dal momento in cui questo è istituito nel 1717. Per l’intera epoca coloniale, dunque, il percorso di Panama resta separato da quello degli altri territori geograficamente centramericani. Non ne condivide la storia politica di unità in quella Capitanía General del Guatemala che si caratterizza verso l’esterno per un’autonomia tanto lata da farla qualificare Regno (solo formalmente compreso nel Vicereame di Nuova Spagna), all’interno per un’articolazione in “province” le cui delimitazioni territoriali sono sovrapponibili, in parte significativa, a quelle tra gli attuali stati del Centro America. E tutto ciò ha inevitabili risvolti nella storia postcoloniale... (segue)



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