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NUMERO 5 - 11/03/2015

 L'evoluzione dell'istituto dello state of the union address e la carica progressista nell'ultimo biennio del secondo mandato Obama

Il 20 Gennaio 2015, nel joint meeting inaugurale del 114° Congresso americano, il 44° Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, ha pronunciato il suo annuale State of the Union Address (SUA), il discorso sullo stato dell'unione. L'evento in sé costituisce non solo una delicata fase di passaggio sul piano politico-costituzionale, ma anche un importante momento della vita inter-istituzionale del Paese. Il protocollo prevede infatti la presenza, al joint meeting, dei giudici della Corte Suprema, dei componenti del Cabinet, del Decano del Corpo Diplomatico e dello Stato Maggiore congiunto (“Joint Chiefs of Staff” – JCS), oltre ad alcuni comuni cittadini, chiamati a rappresentare, per i valori di cui si fanno portatori, l'insieme delle politiche intraprese dall'amministrazione negli anni precedenti o le eventuali politiche che il Presidente intende invece adottare nel proseguo del suo mandato. I media nazionali hanno dedicato così all'evento un'attenzione particolare, mentre gli studenti dei Dipartimenti di Scienze Politiche delle maggiori Università statunitensi hanno organizzato, per l'occasione, seminari, visioni di gruppo della diretta televisiva e dibattiti a caldo su quanto detto dal Presidente. In linea generale, il SUA rappresenta, dalla parte del Presidente, un vero e proprio “bilancio programmatico” ed il testo del discorso fornisce in tal senso gli elementi chiave per una preliminare analisi dell'evoluzione dei rapporti tra i supremi organi dello Stato, con particolare riguardo alle sfide che attendono il Capo dello Stato ed il Congresso nella definizione delle politiche legislative di livello federale. Come da tradizione, è lo Speaker della Camera, in questo caso il repubblicano John Boehner, ad indirizzare il giorno che precede il discorso, una lettera formale di invito al Presidente, il quale è chiamato a compiere “[his] duty under the Constitution to report on the state of the union and recommend measures for [congressional] consideration”. La Costituzione statunitense stabilisce infatti, all'Article II, Section 3, Clause 1, che il Presidente degli Stati Uniti provvede, periodicamente (“from time to time”), a dare al Congresso “informazioni sullo stato dell'unione e a raccomandare alla considerazione delle Camere, le misure che giudica necessarie”. Il Presidente è così chiamato ad esercitare due differenti “duties”: da un lato Egli ha il “dovere di informare” il Legislatore circa la generale situazione economica, sociale e politica del Paese, quella che in sintesi è indicata in Costituzione come “stato dell'unione”. Dall'altro, il Capo dello Stato riferisce al Congresso le questioni per le quali Egli ritiene invece opportuno un intervento legislativo... (segue)



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