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NUMERO 20 - 25/10/2017

 Diritti audiovisivi ed eventi sportivi

Il presente scritto è dedicato alla disciplina dei diritti audiovisivi relativi ad eventi sportivi: tema particolarmente attuale e delicato, anche in rapporto ad alcuni recenti sviluppi dell’istruttoria avviata dall’Antitrust nel 2015, avente ad oggetto la vendita dei diritti audiovisivi relativi al Campionato di calcio di serie A per le stagioni 2015/2018. In generale, i diritti sugli eventi sportivi sono un prodotto che riveste un ruolo importante nello sviluppo del mercato televisivo e degli sport stessi e il cui valore può variare nel tempo e tra i vari contesti geografici e, dunque, in relazione al pubblico di riferimento. Ciononostante, lo sport, e alcuni eventi in particolare, mantengono e presumibilmente manterranno per molto tempo un’attrattiva unica per il pubblico, rendendo i diritti collegati un input imprescindibile per il business televisivo: né potrebbe essere altrimenti, dato l’effetto di “traino” della domanda di visione televisiva – e, quindi, anche di raccolta pubblicitaria – che essi sono tradizionalmente in grado di esercitare. Tra i fattori che influenzano il valore dei diritti sportivi, un posto di primo piano è occupato dall’evoluzione del mercato audiovisivo, il quale appare, invero, attualmente interessato da una profonda trasformazione indotta dal processo di digitalizzazione del sistema televisivo, nonché dallo sviluppo di modalità innovative di produzione, distribuzione, trasmissione e fruizione di contenuti, i cui effetti si ripercuotono sulle generali dinamiche competitive del settore. Si assiste, inoltre, ad una radicale modificazione delle reti sulle quali i contenuti sono diffusi e resi accessibili ai consumatori, cui si affianca lo sviluppo di nuove piattaforme (non solo) digitali –  attraverso le quali possono essere veicolati i contenuti audiovisivi – destinate ad avere effetti ancora più dirompenti nel settore. Queste evoluzioni fanno assumere una dimensione “transnazionale” alla “pratica” della compravendita di diritti sulle manifestazioni sportive. A tutto ciò, si aggiunga che la “disintermediazione” editoriale e la crescente facilità di accesso ai più diversi tipi di contenuto pongono questioni rilevanti riguardo alla proprietà intellettuale delle opere e alla sua protezione. I fenomeni sommariamente richiamati incidono significativamente sulle dinamiche competitive tra gli operatori del settore e – al pari di quanto avviene in ogni ambito in cui l’attività sia legata alla disponibilità di particolari risorse – sono evidentemente suscettibili di generare criticità per il corretto funzionamento del mercato nel caso in cui l’allocazione e il possesso dei diritti determinino situazioni di privilegio a favore di una o più imprese e, per converso, difficoltà di natura ingiustificata, se non l’esclusione dal mercato, per altre imprese. L’acquisto e l’esercizio dei diritti esclusivi è, infatti, compatibile con il sistema giuridico comunitario, fatta salva la loro conformità con gli artt. 85 e 86 del Trattato istitutivo della Comunità Europea. Si spiega così tutta una serie di attività di regolazione e controllo delle modalità di assegnazione e utilizzo dei diritti, che a livello tanto nazionale che europeo sono sfociate in provvedimenti normativi, indagini delle autorità antitrust, ecc... (segue) 



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