La vicenda Taricco continua a far parlare di sé, anche se, come spesso accade per temi così sensibili e dalle molteplici implicazioni, con giudizi contrastanti in merito agli orientamenti espressi dalle due Corti supreme. Un dato che emerge da questa vicenda è certo: i conflitti giurisdizionali possono essere considerati, in qualche modo, fisiologici, in quanto i rapporti tra i giudici e, soprattutto, tra le Corti supreme, europee e nazionali, vanno intesi in senso dinamico. Anzi, la compresenza di molteplici strumenti di tutela realizza una migliore protezione dei diritti fondamentali, ma accresce al contempo le probabilità di orientamenti discordanti che riflettono il difficile equilibrio tra diversi sistemi giuridici. Le differenti valutazioni delle Corti supreme consentono un reciproco confronto delle loro argomentazioni, concorrendo generalmente, ma non sempre, a un’evoluzione del diritto europeo, nella prospettiva della realizzazione di uno standard di tutela più elevato dei diritti fondamentali. Tanto premesso in via generale, nel caso di specie l’originario conflitto tra Corte di giustizia e Corte costituzionale – perché di conflitto si trattava – sembrava risolto con un passo indietro della prima e una rivisitazione della sua posizione iniziale sul principio di legalità. Ma così non è stato. Pur essendo definita dall’Ufficio Stampa della Corte costituzionale “una vicenda emblematica di dialogo tra Corti”, rimangono delle significative divergenze di vedute tra Corte di giustizia e Corte costituzionale. Difatti, l’ultimo arresto della Corte costituzionale ha deciso di andare ben oltre la sentenza M.A.S (nota come Taricco II), in quanto non si è affatto limitato a recepire le indicazioni della Corte di giustizia, ma ha “sbarrato” la strada all’ingresso delle norme dell’Unione in questione nel nostro ordinamento, senza lasciare spazio ad alcuna eccezione. In questo quadro problematico e tutt’altro che definito, intendiamo ritornare sulla vicenda Taricco, soffermandoci, in particolare, sui rapporti del diritto dell'Unione con il principio di legalità e la riserva di legge in materia penale… (segue)
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