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NUMERO 11 - 05/06/2019

 Il Code of Practice on Disinformation. Note sulla natura giuridica di un atto misto di autoregolazione

Con l’emanazione del Code of Practice on Disinformation (da qui “Codice”) è stato compiuto dall’Unione Europea il primo passo concreto in relazione al cd. “approccio europeo per contrastare la disinformazione online”. Il Codice è un documento caratterizzato da elementi di flessibilità e adattabilità, che individua una serie di obiettivi di carattere generale, propedeutici a ridurre quantitativamente e qualitativamente la lesività di un fenomeno assai pericoloso per le democrazie contemporanee e, non a caso, è stato approvato poco prima delle elezioni europee. La sua natura giuridica è incerta. Si parla spesso, in relazione a questi documenti, di atti di “Soft Law”, senza tenere presente che anche la “Soft-Law” stessa costituisce una nozione molto ampia e generale che, presentando al suo interno varie “sotto-categorie”, non è di per sé sufficiente a definire compiutamente la natura di un atto. Pertanto, per definire la natura del Codice, si effettuerà una disamina dei principali modelli di regolazione proposti dalla dottrina e dall’Unione Europea, con l’obiettivo di addivenire all’individuazione di una serie di “indicatori” del carattere “soft” di una disposizione che, una volta traslati all’interno del sistema derivante dal Codice, possano aiutare a definirne la natura. Si procederà poi all’illustrazione di quelle che sono le posizioni espresse dalle Istituzioni comunitarie e degli organi del Forum Multistakeholder in merito al documento denominato “Code of Practice on Disinformation”… (segue)



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