
Alcune delle ragioni tecniche del no al referendum sono state ormai ampiamente evidenziate dalla gran parte dei commentatori e politici e non vale la pena ritornarvi sopra: la riduzione del numero dei parlamentari – allo stato- non garantisce una ragionevole rappresentanza di tutti i territori; lungi dal migliorare la qualità dei membri, la riduzione del numero presumibilmente produrrà effetti negativi, con un peso ancora maggiore degli apparati e con la conseguente esclusione dalle liste di coloro i quali sono meno organici alla struttura di partito; la riforma inciderà sul funzionamento e sulle commissioni, specialmente al Senato, dove il numero dei senatori sarebbe veramente molto ridotto, aggravando i tempi e peggiorando ancora la qualità della produzione legislativa. Non risolverà alcun problema: i problemi del funzionamento del Parlamento, come noto, sono casomai connessi a ben altre e complesse questioni… (segue)
Dalla crisi Lehman Brothers alla crisi Covid. Istituzioni europee e regolazione bancaria alla prova dello stress test
Andrea Pisaneschi (08/03/2022)