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NUMERO 34 - 16/12/2020

 La Corte 'pedagogista' di un legislatore colpevolmente inerte

Abstract [It]: Il lavoro intende prestare attenzione a un nuovo modello decisionale della Corte costituzionale, recentemente inaugurato, con l’ordinanza n. 207 del 2018 e con la sentenza 242 del 2019, e in corso di ripetizione sulla base dell’ordinanza n. 132 del 2020. In particolare, costituiscono oggetto di interesse i risvolti che il detto modello decisionale determina nelle relazioni tra Giudice delle leggi e decisore politico. La premessa dell’analisi è rappresentata dal frequente fallimento delle decisioni monitorie, intese quali strumenti di interlocuzione istituzionale tra Corte costituzionale e Parlamento. In ragione di ciò, vengono evidenziati i termini del nuovo schema decisionale “in due tempi” che, in presenza di una ordinanza che accerta ma non dichiara l’incostituzionalità della norma, qualora il legislatore non intervenga nei tempi e nei termini indicati dalla Corte costituzionale, può concludersi con una sentenza additiva di contenuto sostanzialmente normativo. In questa prospettiva, il lavoro vuole mettere in luce come l’intervento della Consulta possa essere letto quasi in una prospettiva pedagogica, evidenziando al contempo le perplessità legate ad uno scenario di tal genere. In conclusione, il lavoro offre anche una prospettiva propositiva rispetto alla sovrapposizione istituzionale al momento venuta in essere. 

 

Abstract [En]: The work intends to pay attention to a new decision-making model of the Constitutional Court, recently inaugurated, with the order no. 207 of 2018 and with judgment 242 of 2019, and being repeated on the basis of ordinance no. 132 of 2020. In particular, the implications that this decision-making model determines in the relations between the Judge of the Law and the political decision-maker are of interest. The premise of the analysis is represented by the frequent failure of monitory decisions, intended as instruments of institutional dialogue between the Constitutional Court and Parliament. For this reason, the terms of the new "two-stage" decision-making scheme are highlighted which, in the presence of an ordinance that ascertains but does not declare the unconstitutionality of the law, if the legislator does not intervene within the times and terms indicated by the Constitutional Court, can end with an additive ruling with a substantially normative content. In this perspective, the work aims to highlight how the intervention of the Constitutional Court can be read almost from a pedagogical perspective, at the same time highlighting the perplexities related to a situation of this kind. In conclusion, the work also offers a proactive perspective with respect to the institutional overlap that has now arisen.

 

Sommario: 1. Un inedito percorso decisionale recentemente inaugurato dalla Corte costituzionale e destinato a ripetersi: dall’ordinanza di incostituzionalità accertata ma non dichiarata, con rinvio a tempi certi, alla sentenza di accoglimento con effetti normativi – 2. Il nuovo modello della decisione “in due tempi” quale rimedio al frequente fallimento della interlocuzione monitoria tra Corte costituzionale e Parlamento – 3. Effetti e problematiche del rinnovato modello decisionale nella sua prima applicazione compiuta: la natura additiva della sentenza n. 242 del 2019 e le zone grigie dell’indirizzo seguito dalla Consulta – 4. Il legislatore silente quale premessa per un rinnovato attivismo giudiziario in funzione supplente – 5. L’accresciuto ruolo dei giudici (anche costituzionali) tra la crisi della rappresentanza ed il rischio di un improprio protagonismo giudiziario – 6. Una nuova idea di “giustizia costituzionale decidente” in grado di oltrepassare anche la discrezionalità del legislatore – 7. La dubbia svolta pedagogica della Corte costituzionale: un rinnovato modello educativo alla base dei rapporti tra decisore politico e Giudice delle leggi – 8. Una conclusione a mo’ di proposta.



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