
Nei due volumi sulla “Nascita dei Governi della Repubblica (1946-2021)” appare evidente l’evoluzione del ruolo svolto dal Presidente della Repubblica nella risoluzione delle crisi di governo: da una prima fase in cui i partiti avevano una posizione cruciale, si è passati – quando sono tramontati i partiti della cd. “prima repubblica” – ad una fase in cui si è accentuato l’interventismo del Presidente della Repubblica, secondo modalità che si sono notevolmente ampliate e differenziate. Anche sulla base di ciò si è sostenuto che si sia venuta modificandosi la stessa forma di governo parlamentare, sino a parlare di “torsioni presidenzialistiche” o addirittura di “semi-presidenzialismo di fatto”. Quale posizione, dunque, ha acquisito, dal punto di vista costituzionale, il Capo dello Stato proprio in relazione ai momenti decisivi per l’attivazione e la stabilizzazione della forma di governo? E’ divenuta prevalente la funzione “governante” o rimane sempre caratterizzante la funzione “garantista”? E garanzia di cosa e a quale fine? In che misura il Presidente della Repubblica è ormai protagonista della forma di governo, e, dunque, è ancora accettabile la tradizionale configurazione della forma di governo parlamentare monista, o siamo passati ad una forma sostanzialmente dualista, o abbiamo assistito ad una deriva al semi-presidenzialismo o addirittura al passaggio ad una sorta di “presidenzialismo”? In definitiva, ci si può chiedere se sia ancora attuale la concezione tradizionale secondo cui l’indirizzo politico della collettività si determina e si attua nel rapporto tra Governo e Parlamento, e se, eventualmente, come ancora si sostiene, l’intervento del Capo dello Stato sarebbe imputabile alla titolarità di un suo proprio e distinto indirizzo politico-costituzionale… (segue)
ITALIA - PAPER
Il divieto di utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per l’inferenza degli stati emotivi nei contesti lavorativi alla luce delle Linee guida della Commissione europea sull’AI Act
Chiara Toscano (28/05/2025)
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Quale futuro per l’autonomia differenziata? La risposta è nella sentenza n. 192 del 2024
Antonio Saitta (07/05/2025)
ITALIA - PAPER
Quale futuro per l’autonomia differenziata?
Anna Maria Poggi e Giulio M. Salerno (30/04/2025)
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Uguaglianza nel godimento dei diritti e buon governo delle risorse pubbliche: LEP, costi e fabbisogni standard, federalismo fiscale, nella cornice dello Stato regionale cooperativo
Elena D’Orlando (30/04/2025)
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Note introduttive
Claudio Tucciarelli (30/04/2025)
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Regionalismo differenziato e riforma dei regolamenti parlamentari. Spunti a partire dalla sentenza della Corte costituzionale n. 192 del 2024
Daniele Casanova (30/04/2025)
ITALIA - PAPER
Tra favorevoli e contrari all’autonomia differenziata: è possibile trovare una comune convergenza per la realizzazione di un regionalismo d’esecuzione da avviarsi in via asimmetrica?
Antonio Ferrara (30/04/2025)
ITALIA - PAPER
Le due “sentenze sorelle” sul regionalismo differenziato: legge Calderoli e referendum sotto la lente della nazione
Alessandro Sterpa (30/04/2025)