Con il d.lgs n. 104 del 27 giugno 2022 il legislatore nazionale ha dato attuazione alla direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento Europeo e del Consiglio che si pone quale precipuo obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro, nel territorio degli Stati membri, attraverso la promozione di un’occupazione più “trasparente e prevedibile”. Il decreto mira ad assicurare ai lavoratori, dipendenti e collaboratori, il diritto di essere informati sui propri diritti e sui propri obblighi derivanti dalle diverse fonti regolative del rapporto di lavoro individuale. La tecnica normativa utilizzata dal legislatore per attuare la direttiva europea consiste nell’aver sostanzialmente modificato un preesistente decreto, il d.lgs n. 152 del 26 maggio 1997 che, in generale, già mirava al medesimo obiettivo del cd. Decreto “Trasparenza” (attuava, infatti, la direttiva 91/533 (CEE) concernente l'obbligo del datore di lavoro di informare il lavoratore delle condizioni applicabili al contratto o al rapporto di lavoro), intervenendo sull’impianto normativo preesistente. Più precisamente, il legislatore è intervenuto complessivamente sulla quasi totalità delle disposizioni ed ha, altresì, introdotto l’art. 1-bis che attribuisce ulteriori obblighi informativi ai datori di lavoro o committenti che, nell’intrattenere un rapporto di lavoro, organizzano la prestazione del lavoratore/collaboratore attraverso l’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati (cfr. il novellato art. 1, 1 comma, lett. s d.lgs n. 152/1997 che rinvia alle informazioni di cui all’art. 1-bis)… (segue)