
Il Governo presieduto dall’on. Giorgia Meloni è in carica dal 22 ottobre 2022, sostenuto dai partiti componenti la coalizione di destra-centro che ha vinto le elezioni politiche generali del 25 settembre 2022. Non mi compete certamente valutare gli aspetti relativi alla formazione o gli assetti istituzionali, invadendo un campo di d’indagine che spetta agli studiosi del diritto pubblico e costituzionale. La mia indagine si concentra, invece, sui profili concernenti il rapporto con l’Unione europea, quali possono intravvedersi dopo quarantatré giorni di attività, un tempo peraltro assai breve, seppure non privo di avvenimenti di rilievo, che permette, allo stato, di procedere solo ad un’analisi preliminare. Data la estrema novità delle questioni esaminate non si è ancora formata su di esse una specifica letteratura scientifica. Non sono mancate, tuttavia, prese di posizione da parte di autorevoli giuristi e di noti commentatori di questioni europee, pubblicate sulla stampa quotidiana, in blog e siti di think thank. Di esse, per quanto possibile, ho cercato di tener adeguato conto nel corso del lavoro. Articolerò il mio esame attorno a cinque aspetti, che mi paiono significativi rispetto all’analisi che mi propongo di svolgere: a) i programmi elettorali della coalizione di centro-destra e delle sue componenti quanto alle tematiche relative all’Unione europea; b) le dichiarazioni per la fiducia del presidente del Consiglio Meloni davanti alle Camere; c) il profilo europeo delle persone nominate alla testa dei ministeri più a diretto contatto con l’Unione europea; d) l’incontro a Roma con Macron e la crisi italo-francese sui migranti; e) la scelta del presidente del Consiglio di effettuare la sua prima visita all’estero, a Bruxelles, presso i presidenti di Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio europeo. Sulla base della predetta analisi cercherò quindi di formulare qualche valutazione conclusiva… (segue)
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