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Giustamente il titolo mette insieme cittadinanza e differenza. L’affermazione, pur giusta della differenza, sotto sotto, specie in ambito ecclesiale, porta spesso con sé la riaffermazione di disuguaglianze, quasi che esse fossero naturali. Bisogna rileggere sempre le pagine di Emmanuel Mounier nel “Manifesto al servizio del personalismo comunitario” per evitare questa deviazione: “Se c’è nell’universo umano un principio femminile, complementare o antagonista di quello maschile, è necessaria ancora una lunga esperienza perché esso sia liberato dalle sue sovrastrutture storiche...occorrerà...certe volte scommettere contro ciò che si chiama la ‘natura’ per vedere dove si arresta la vera natura” (p. 177). Era il 1936 ma siamo in parte lì, specie nella Chiesa e anche rispetto a culture altre. Verso le quali lo spirito di apertura deve incontrare questo limite rigoroso... (segue)
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