
Abstract [It]: Lo scritto si occupa del regime processuale della nullità degli atti amministrativi ex art. 31, co. 4 c.p.a., in raffronto con l’azione civilistica di nullità. Particolare attenzione è rivolta al termine decadenziale per la proposizione dell’azione, apparentemente contrastante con le categorie tradizionali della nullità. Sono poi analizzate le ragioni dell’eccepibilità senza limiti della nullità e della sua rilevabilità d’ufficio senza termini da parte del giudice, alla ricerca di una lettura della disciplina processuale coerente con il dato sostanziale. Per questa via, si prospettano alcuni profili di superamento della dicotomia fra azione amministrativistica e civilistica.
Title: The procedural regime of nullity of administrative acts. A comparison with the civil regime of nullity
Abstract [En]: The paper deals with the procedural regime of nullity of administrative acts (art. 31, co. 4 c.p.a.), compared with the regime of nullity established by the civil code. Particular attention is paid to the time limit for filing the administrative nullity action, which is apparently in contrast with the traditional archetype of nullity. The possibility to raise nullity as an objection during the hearing and the possibility for courts to raise nullity ex officio, in both cases without time limits, are then analysed, on a procedural and substantive level. The purpose is to detect possible ways of overcoming the dichotomy between the administrative nullity action and the civil one.
Parole chiave: nullità, art. 31, co. 4 c.p.a., inefficacia, processo amministrativo, concezione soggettivistica della tutela
Keywords: nullity, art. 31, co. 4 c.p.a., ineffectiveness, administrative process, subjectivist conception of legal protection
Sommario: 1. Premessa. 2. La disciplina processuale come angolo visuale. Il problema del termine di decadenza per la proposizione dell’azione. 3. L’eccepibilità in ogni tempo della nullità per opera della «parte resistente» in giudizio. 4. Spunti di riflessione sull’applicazione del principio quae temporalia ad agendum, perpetua ad excipiendum. 5. Conseguenti precisazioni sulla rilevabilità officiosa da parte del giudice (alla luce della principale giurisprudenza). 6. Verso una possibile riconduzione a unità della nullità processuale e sostanziale (anche) amministrativistica: la natura dell’azione e l’apparenza degli effetti. 7. Considerazioni conclusive: alcuni terreni di superamento della «grande dicotomia» pubblico-privato.
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