
Domenica 26 aprile si sono tenute le elezioni del Presidente del Kazakistan. Si è trattato di elezioni anticipate indette in virtù della dichiarazione dell’Assemblea del Popolo del Kazakistan che, nell’analizzare la difficile situazione economica, ha evidenziato la necessità di assicurare continuità politica al paese. La decisione di anticipare le elezioni è stata presa anche per impedire che si sovrapponessero le elezioni presidenziali a quelle parlamentari, entrambe originariamente previste per la fine del 2016.
Il diritto di indire le elezioni anticipate nel Kazakistan è un potere eminentemente presidenziale: il Consiglio Costituzionale lo ha ribadito il 25 febbraio con una sentenza in cui ha specificato che la Costituzione kazaka non prevede nessuna condizione o nessun limite riguardo la decisione presidenziale di indire le elezioni anticipate.
Il Consiglio ha altresì sottolineato, l’impossibilità di svolgere contemporaneamente le due elezioni: bisogna infatti tener presente l’art. 41, comma 3, della Costituzione, che sancisce l’inammissiblità dello svolgimento delle elezioni del Presidente e del Parlamento nello stesso tempo.
Lo stesso 25 febbraio, preso atto delle sentenza del Consiglio costituzionale, il Presidente Nazarbaev ha firmato il decreto di indizione delle elezioni anticipate, fissandone la data di svolgimento il 26 aprile; l’11 marzo ha poi presentato la propria candidatura.
L’affluenza alle urne ha raggiunto il 95%, facendo segnare il record della storia politica kazaka.
Le consultazioni elettorali hanno sancito la rielezione dell’attuale presidente Nursultan Nazarbaev, in carica dal 1991, che ha battuto altri candidati con il 97,7% dei voti. Turgun Syzdykov del Partito Comunista e l’indipendente Abelgazi Kusainov hanno ottenuto rispettivamente 1,6 % e 0,7% dei voti.
Originariamente avevano registrato la propria candidatura alla carica presidenziale 27 persone, però non tutte sono riuscite a rispettare le richieste della legislazione (età superiore ai 40 anni, numero di firme, superamento dell’esame della lingua di Stato, ecc.); alcune hanno ritirato la propria candidatura prima dell’inizio delle elezioni: tra questi particolarmente significativi sono stati i casi di Murat Telibekov e Kanat Eszhanov che si sono rifiutati di sostenere l’esame di lingua kazaka.
Ancor prima della pubblicazione dei risultati si sapeva che il vincitore sarebbe stato Nazarbaev: anche nella precedente tornata presidenziale – datata 3 aprile 2011 – vinse con più del 95% dei voti. Queste elezioni invece sono state utili a Nazarbaev per poter riottenere la fiducia popolare in un periodo di importanti cambiamenti mondiali e di sfide che deve affrontare il Kazakistan. Infatti, lo stesso Nazarbaev ha promesso di lavorare “con la doppia energia” e di far entrare il Kazakistan tra i primi 30 paesi più sviluppati del mondo. Con la convocazione delle elezioni Nazarbaev, primo ed unico Presidente del Kazakistan a partire dalla sua indipendenza nel 1991, ha ottenuto il quinto mandato e ha consolidato ancora una volta, nonostante le critiche delle opposizioni e delle organizzazioni internazionali, il proprio potere, sconfiggendo una debolissima, se non inesistente, opposizione.
ekaterina krapivnitskaya
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