
La manifestazione del 14 ottobre, che ha visto la nascita del Partito Democratico e l’investitura del suo leader Walter Veltroni, sembra possedere le potenzialità per favorire una inversione rispetto alla tendenza fortemente radicata nel nostro Paese di frammentazione del sistema politico.
Sia pure con le forti perplessità legate al modo in cui si è proceduto alla nascita della nuova formazione politica e di cui ampiamente è stato detto da chi ha parlato di “fusione a freddo fra partiti”, imposta sostanzialmente dall’alto, di svolgimento di consultazioni che solo impropriamente si possono definire “primarie”, agli inventori del PD non può non essere riconosciuto il merito di aver messo in moto un meccanismo che mira al superamento della vera questione irrisolta della politica italiana: la eccessiva frammentazione partitica e la conseguente endemica debolezza degli esecutivi.
Una simile operazione, infatti, ha non soltanto indotto i due maggiori partiti del centro sinistra, DS e Margherita, a mettersi insieme con il comune...(Continua)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
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