A un mese dalla nona tornata di elezioni per le regioni a statuto ordinario è tempo di rinnovati, anche se sintetici, bilanci nell’ambito di una prospettiva di lungo periodo. Si tratta di considerazioni invero preoccupate sia per gli avvenimenti di questi giorni (che riproducono situazioni già viste), sia per la complessiva tenuta sistemica nell’ambito della transizione infinita, che ci caratterizza. A due anni dalle elezioni politiche del 2008 si conferma, in maniera incontroversa e ancora una volta, come per il nostro ordinamento ogni commento e previsione sia difficile e sostanzialmente caduco. Due anni fa il bipolarismo pareva rafforzato dall’interesse convergente dei partnes ad escludere gli altri concorrenti; nel tempo entrambi i maggiori partiti del sistema, frutto di convergenze di vertice, hanno dimostrato in maniera differenziata crepe e cedimenti, cui hanno contribuito differenti fattori.In queste pagine mi soffermerò schematicamente su due soli punti molto generali, ma tra loro strettamente connessi: in primo luogo, sul pericolo che la piorrea costituzionale, che ci affligge, venga aggravata da fenomeni di centrifugazione istituzionale a livello regionale derivanti dal cedimento delle due maggiori formazioni, che non hanno ancora superato lo stadio dell’istituzionalizzazione; in secondo luogo, che la persistente mancanza di una efficace regolazione del mercato politico intra e interpartitico possa certificare anche su questo piano l’abbassamento degli standard di democraticità della contesa sotto livelli di decenza sopportabile. 2-Uno sguardo lungo - Nel 1970 si tennero le prime consultazioni regionali dopo circa venti anni di ritardi giustificati dalla cosiddetta anomalia italiana. La VIII disposizione transitoria e finale della Costituzione stabiliva, infatti, che le elezioni dei Consigli regionali venissero indette entro un anno dall'entrata in vigore della Costituzione, ma solo nel febbraio 1968 fu approvata la legge elettorale necessaria(L.108/1968), sbloccando le remore tutte politiche all’applicazione del dettato costituzionale. Quel testo,frutto della fase terminale dell’alleanza di centro- sinistra, risultò coerente con la allora vigente convenzione proporzionalistica, che dal 1954 al 1993 non venne mai violata, e che con la legge elettorale europea del 1979 ebbe il suo acme riconosciuto... (segue)
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