
Anche se il procedimento legislativo di revisione costituzionale deve essere ancora concluso, già si affilano le armi per convincere il popolo italiano a votare No contro il tentativo di deformare la "Costituzione più bella del mondo" ovvero a votare Sì per una riforma che rimetta in ordine le "troppe lacune di un testo ormai invecchiato". I partiti (o, in alcuni casi, quel che resta di essi) useranno la clava del referendum per darsele di santa ragione, cercando di conquistare o riconquistare legittimazione e verginità perdute. D'altra parte, il referendum si presta: sì o no; luce o buio; bello o brutto. Molti intellettuali si schiereranno con l'una o l'altra posizione e discuteranno sul raccordo tra la riforma e progetti palingenetici - per chi sosterrà il Sì - ovvero tra la riforma e scenari distruttivi e reazionari - per chi sosterrà il No... (segue)
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